That's the morning glory



Oggi è una di quelle, quelle mattine da sudden revelations.
Quando pensavi che avresti smesso in maniera consapevole e invece ti ritrovi, ancora una volta, a respirare.
Quando vai a vedere 'The Lone ranger' e supplichi Dio di farlo finire in fretta.
Quando ascolti gli assoli di chitarra di Massimo Riva (Liberi, Liberi e Vivere) e ti chiedi perché, rispondendoti: because.
Una di quelle mattine in cui un'amica ti dice che, in fondo, una ramata non è mai insensibile. E in parte ha ragione.
Una di quelle mattine da farfalle finte tatuate sul braccio.
Una di quelle mattine in cui una Grifondoro sfoggia un bellissimo sorriso da donna francese d'altri tempi.
Una di quelle mattine in cui l'aria porta un gusto, un sapore, nuovo e diverso.
Una di quelle mattine nelle quali non si può spiegare tutto perché si sente troppo.
Una di quelle mattine che meriterebbero una lacrima e una sorsata di whisky.
Funerali vichinghi per vecchi amici. Chiacchierate con una vecchia, saggia, spagnola morente.
Una di quelle mattine divise tra il dolce e l'amaro. Tra il ricordo di una polaroid e il gesto per scattare la successiva.
Qua piove col sole e si piange col sorriso. Ci si prende sbronze di lucidità e si muore di umiliante sobrietà.
Qui Dio tira pacche sulle spalle e racconta che anche ai suoi tempi è stato difficile.
Qua si ama e si muore di buon grado. Si risorge e ci si stringe la mano.
Qui la parola proviene da una faccia sola ed è un viso nobilitato dal lavoro e innalzato dalla gioia di andare a farsi fottere con stile.
Qua ci sono James e Robert e Audrey.
Qua puoi trovare una mattina diversa e tanto basta.
Il trucco non è mai stato vivere per sempre.
Il trucco è sempre stato capire quello che si voleva e lottare per tenerselo stretto, almeno un altro po'.
Qui abbiamo tutti paura ma abbiamo deciso di affrontarla.
You know...

Fine
JL

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