La curiosa storia dell'insicura principessa Ella


‘Ti amo.’ – Mi disse lei.
‘Meglio così.’
‘Come sarebbe a dire meglio così ?’
‘Sarebbe molto peggio se non mi amassi.’
‘Perché tu non me lo dici ?’
‘Te l’ho detto tante volte e poi lo sai, preferisco dimostrartelo nel concreto.’
‘Tante volte ma non questa. Lo sai che ho bisogno di sentirmelo dire, di sentirmi rassicurata.’
‘Io non ti amo, lo sai.’
‘Come scusa ?’
‘Io amo te. Te l’ho detto tante volte. Amo la tua persona al di là delle delusioni, dei difetti o dei tuoi comportamenti. Anche se fossi la più grande fallita della storia, saresti il massimo per me, il regalo di Natale che ho aspettato per una vita.’
‘Non m’interessa, tanto non ti amo più.’
‘D’accordo però guarda che quello che ti ho detto era una bella cosa.’
‘No non è vero.’
‘Mi spiace che la pensi così ma se è una tua decisione la rispetto. Quindi che vuoi fare ?’
‘Voglio lasciarti.’
‘Non serve volerlo, basta farlo. Però..ci lasciamo così, dopo tutto quello che siamo stati l’uno per l’altro ?’
‘Litighiamo troppo.’
‘In effetti una volta facevamo troppo l’amore ma ci guardavamo bene dal dire che fosse troppo. Però è solo un periodo e comunque se c’è amore il resto lo si supera.’
‘Ma io non sono così forte, non ce la faccio più. Piango sempre.’
‘Ok, d’accordo, ripeto, se è una tua scelta la rispetto ma io ti amo da morire e anche tu mi hai fatto male, non posso pagare solo perché non piango. Ti ho sempre detto che il mio amore per te ti fa venire prima del mio benessere personale.’
‘Sì certo, addio.’
‘Arrivederci.’
‘Ti amo ancora, voglio stare con te.’ – Mi ridisse lei.
‘Ma due secondi fa mi hai detto..’
‘Due secondi fa sono passati, ora ti riamo e ti rivoglio.’
‘Una donna repentina.’
‘Dai torniamo insieme.’
‘D’accordo però pensaci, in fondo siamo noi e dovrebbe essere una cosa seria. Dovresti impegnarti per farla funzionare un po’ meglio.’
‘Sì, sì, certo. Anzi tra un paio d’anni ci sposiamo e dopo qualche mese facciamo dei bambini.’
‘Urca, addirittura ? Cioè..sei appena tornata e poco prima te n’eri andata via e ancora prima mi avevi detto che mi amavi.’
‘Sì bhè, sarà la primavera.’
‘Certo ma tu non sei una rondine.’
‘Ascoltami: io non ti lascerò mai, voglio costruire una famiglia con te.’
‘Ne sono lieto..ma veramente mi hai già lasciato una volta.’
‘Ma quella non contava.’
‘Davvero ?’
‘Ma sì…cioè cose che succedono una volta o due o tre.’
‘Se non capita più però è meglio.’
‘Eh sì.’
‘Va bene, sono qui con te, non ti abbandono. Non dovrai mai sentirti sola o non amata com’è capitato a me.’
‘No, ascolta non ti amo più, per l’ultima volta, questa volta.’ – Ribadì ancora lei.
‘E tutto quello che mi hai detto ? Le promesse, l’amore e l’impegno ?’
‘No, senti: le cose continuano a non andare bene ed è colpa tua. Oltretutto non ero neanche sicura di tornare da te ?’
‘Colpa Mia ? sì di sicuro ho le mie colpe però siamo in due e di solito..’
‘Sì non m’interessa dire di chi sia la colpa.’
‘No infatti, t’interessa solo puntare il dito contro di me, facendo la finta vaga.’
‘Sì perché sei geloso e mi fai apparire al prossimo come se fossi un peso.’
‘Ma stai scherzando ?’
‘No sei geloso e ho paura di parlare con le altre persone.’
‘Questo forse perché hai dei problemi tu.’
‘No sei tu. Sei insicuro.’
‘Insicuro ? Io ? Può essere successo, però perdonami, chi si rintanava tra le braccia di chi ? Chi faceva a chi le seghe mentali  ? Chi chiedeva sempre conforto e rassicurazioni ? Aspetta, ho capito: soffri di Alzheimer ? No sei solo avvelenata ma non capisco il perché. Oltretutto ti ho sempre detto che ci tenevo ed ero geloso di te ma non ho mai fatto nulla di particolare. Hai sempre fatto tutto quello che volevi e parlato e frequentato chi volevi.’
‘No, non è vero. Come con quel mio amico.’
‘Ah sì quello che ha fatto il simpatico mentre parlavi con me al telefono. E’ una grave colpa dirti che se parli con me è carino parlare con me e se parli con lui, parlare con lui ?’
‘No ma non è questo il punto. Io ti amo ma non possiamo stare insieme, anzi non ti amo più. Sono alla fine di un percorso. Che palle che sei.’
‘Ti sei disinnamorata dell’uomo della tua vita in due settimane ?’
‘E’ un percorso molto, molto più lungo.’
‘Ah..capisco, bhè dovresti brevettarla’
‘Cosa ?’
‘La formula per cazzeggiare così bene’
‘No ascolta tu sconvolgi le mie amiche e continui a farti vedere.’
‘Veramente sono anche mie amiche.’
‘Ah sì ? guarda che le hai sconvolte.’
‘Ah sì ? Cos’ho fatto di grazia per sconvolgerle ?’
‘Ti sei presentato quella sera quando ti avevano invitato.’
‘Tu mi stai dicendo che ho sconvolto delle persone perché mi sono presentato a una serata alla quale ero stato invitato ?’
‘Non è questo il punto.’
‘Senti ma se per te è un problema sparisco ?’
‘No, non devi farlo per me, però sì devi sparire.’
‘Curiosa la tua affermazione.’
‘Senti voglio rifarmi una vita.’
‘Prego, accomodati. Cosa vuoi che ti dia io la malta e la cazzuola ?’
‘No, devi sparire perché io non ci sono più.’
‘L’ho capito già la prima volta non c’è bisogno che lo ripeti..ti devi convincere ?’
‘Ma figurati e poi hai anche cercato di farmi litigare con tutti.’
‘Veramente, mia giovane e stolta amica, ho cercato di difenderti da tutti. Di proteggerti, di rassicurarti e di fare in modo che tu tirassi fuori il tuo carattere e non ti facessi trattare male dagli altri.’
‘No, non è vero. Tu volevi farmi litigare con le mie amiche e i miei parenti.’
‘Guarda, se la cosa ti aiuta a fartene una ragione va bene ma non è così. Oltretutto io ti amo e per la prima volta posso dirlo. Fidati, stai prendendo un granchio.’
‘No e poi tu facevi sacrifici per me e la cosa mi faceva cagare. E poi perché sei venuto a parlarmi ? Che palle..’
‘Non è tanto carino il tuo modo di approcciarti, in primis e secondo sono venuto perché tu non hai avuto il coraggio di parlarmi in faccia. Tra l’altro, riesci in tempi ragionevoli a farmi riavere la mia roba ?’
‘Sì sereno, te la riporto.’
‘Ti ringrazio.’
‘Ora te ne devi andare.’
‘Mi sbatti fuori ?’
‘No ti accompagno.’
‘Che educazione formale. Formalmente sei inappuntabile ma per quello che riguarda il concreto non arrivi neanche a fare il fumo dell’arrosto.’
‘Vedi, vedi.’
‘Sì, finalmente vedo. Vedo che ho dato l’anima per una ragazzina che s'immagina una principessa. La cosa curiosa è che tu per me lo eri. Eri buona parte della mia anima e mi hai senza dubbio salvato e per questo ti ringrazierò sempre. Mi hai insegnato ad amare a ad ascoltare col cuore. Ma sei solo una ragazzina insicura e spaventata. Non sei abituata a qualcuno che ti ami e chi ti metta al primo posto. Hai vacillato, hai avvertito il morso della paura e così hai fatto quello che sai fare meglio: sei scappata. Non sei in grado di essere parte di un qualcosa di speciale, sarai sempre una comprimaria nella vita degli altri e loro nella tua. La gente andrà e verrà e tu di rimando. Avrai parecchi momenti intensi e credo anche uomini ma un giorno ti sveglierai con la consapevolezza di aver voltato le spalle al tuo grande amore e di averlo fatto per un capriccio dovuto alla paura. Non sarà più primavera e non avrai più le tue amiche che dopo essere venute se ne saranno andate. Tutti quelli che ti promettevano il cuore se lo saranno già ripreso. Tu rimarrai bella, bellissima, perché lo sei ma sola e insicura. Allora, in quel momento, chiuderai la luce e ti chiederai che cosa tu abbia sbagliato e perché nessuno abbia mai deciso di rimanere con te fino al mattino. Perché, alla fine, tutti ti hanno preso a calci ? Quel giorno non scrivermi perché io so già la risposta ed è il motivo per cui dopo questa chiacchierata tu mi hai liberato da un peso e io non amo più ciò che sei tornata a essere. Sei un fantasma che si spaventa da solo. Avevi una possibilità ma tu non sai lottare e le cose belle lo richiedono sempre.
Hai avuto talmente tanta paura di vivertela e poi di essere lasciata che per decidere tu e fare la parte del boia, hai dimenticato tutto e hai soppresso l’unica persona che avrebbe dato la vita per te. Ora ti aggiri sorridendo a destra e manca e fai anche la vittima con le ossa rotte. La paura e la fretta non sono mai buone consigliere.
Che tu possa essere felice e soddisfatta, io non sono come te. Non rimpiango nulla, neanche l’ultima preghiera che ti feci per tornare ad amarci ma quello è il passato e se ti guardo allo specchio non vedo più niente.’
‘Si ora però vai.’
‘Certo, non avere paura e non c’è bisogno che tu continui a ripeterlo, sembra che te ne debba convincere, te l’ho già detto. Ciao Ella, principessa insicura.’
‘Mi dispiace che tu stia male.’
‘A me dispiace per te. Evidentemente dispiace a tutti e due ma non so se siamo entrambi sinceri. Occhio che sta per arrivare una folata di vento, stai attenta che adesso cambierai pensiero ancora una volta. E mi raccomando tira bene il sorriso nelle foto che se no traspare un po’ di finzione.'

La principessa visse felice e contenta come tutte le principesse del mondo delle favole. Colui che ha riportato questa storia scomparii in un giorno popolato da ladri, santi e truffatori. Ma se lo trovate e gli offrite da bere potete finire a letto con lui e farvi raccontare la storia di Ella: insicuro fantasma di corte.

Ps: secondo voi l’ho mai rivista la mia roba ?



Fine
JL

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