Vibrante





Il tono epico
d’una canzone.
Si sublima l’orchestra
d’un'arpa piangente,
dell’anima che vibra
salendo al cielo,
oltre ogni strazio
e ogni scusa,
ogni svicolante scappatoia.
Quando ci siamo persi ?
Quando abbiamo deciso che non importava più ?
Quando la cecità ha avvolto i nostri capi cosparsi di cenere ?
La mano tesa
non afferra che aria.
Precipito
e precipito.
Se la morte mi attende
che si quieti
non dovrà aspettare ancora a lungo.
Affusolata, implacabile
non conosce sosta o errore
la lama che è la mia sete di giustizia.
Mi getto con tutto me stesso
verso l’immobilismo della paura,
il freddo asettico della materia,
l'oblio d’una coscienza sorda.
Getto me stesso contro chiunque possa esserci
mi scaglio contro di me, finanche.
Che la morte mi prenda
che la luce mi avvolga
ma che il riscatto sia mio.
Silenzio..
..e un raggio di luce.

Fine
JL


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