Quando pensi che un giorno morirai



Quando pensi che un giorno morirai rifletti su quanto di te se ne sia già andato. Scomparso.
La voglia.
Il tempo, costantemente.
L’attitudine, la predisposizione ma non il talento.
La giovinezza, l’innocenza.
La pelle candida, morbida.
La leggerezza, nel cuore e sulle cose.
Il tempo, brevissimo, delle bugie a fin di bene.
Un dente caduto aspettando il fantasma di un topo buono o solo l’abbraccio di una giovane madre.
Capelli e unghie che ti celavano a seconda dei vari sentire.
Le cellule del cuore e della mentre. Perfino di quel fegato tanto bistrattato.
Quante cose si precludono nel giro di un’aurora senza nemmeno il buon gusto d’un avviso.
Quanti ricordi ai quali non si ha più accesso.
La vita ti fa fuori da un sacco di cose e al resto ci pensiamo da soli.
Persone alle quali tenevi o che detestavi. Meri conoscenti.
Tutte le facce che hanno portato il tuo nome susseguendosi sul piano cartesiano della vita.
Le croste che ricoprivano le infantile ginocchia dietro a un pallone.
Dolori sorti come macigni che minacciavano il per sempre e poi passati come un inverno qualunque
E quegli amori e quelle gioie che promettevano di far scoppiare il cuore tanto erano grandi.
Quando pensi che un giorno morirai ricordati di tutte le volte che sei risorto.
Fai un inchino e lascia calare il sipario.
Quando pensi che un girono morirai…
…tira un sospiro di sollievo e vattene in una lacrima dentro un sorriso appena accennato

Fine
JL

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