L'artista



Siamo capricciosi, arroganti e fastidiosi.
Non offriamo mai da bere. Non usiamo il goldone. Non lasciamo la mancia ma neanche figli o certezze.
Viziati, miseri, insicuri, arroganti.
Totalmente inaffidabili, pazzi disturbati. Dispettosi.
Narcisi che si pavoneggiano consapevoli dell’occhio altrui.
Incostanti fantasmi, ora calcati, ora appena accennati, che sconquassano ciò che si conosce, che c’è. Che funziona.
A noi non è richiesto un bel cazzo di niente. Non abbiamo regole ma neanche pensioni o certezze.
Noi non siamo toccati dalla realtà. Le nostre malattie non sono le vostre. Come gli amori e buona parte del resto.
Essere un’artista è un mero sentire. Una voce, un ringhio dalla cavità di se stessi, la notte.
Un’insoddisfazione perpetua, costante.
Conteggiare conti che non tornano mai con se stessi.
Questo ci logora e poi moriamo. Noi belli, voi brutti.
Voi che sapete come si fa e noi che ci portiamo dietro i sospiri di opinioni divise.
A volte ci rivalutano dopo il grande freddo.
L’artista lo è dentro, lo sente, lo sa.
Non è una questione di realtà. Potrebbe anche essere un purtroppo.

Fine
JL


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