Il miglior scrittore della propria generazione



Quando la paura mi brucia un po’ la gola ed un po’ il culo.
Quando inizio a dubitare della mia capacità di dipinger parole o, per lo meno, di saperle legare fra loro.
Quando s’insinua, in me, il tarlo dell’oblio.
Di una morte che costringa al sipario.
D’una reclusione, forzata, nell’anonimato del banale.
Perso, tra scaffali e vicoli e lavelli incrostati.
Ecco: è allora, in quel momento, che sfoglio.
Un altro scrittore.
Una letterata.
Un grande. Un mostro sacro. Uno sconosciuto.
Un folle o’ l più classico de’ classici.
Una rivista o un fumetto.
Ed è sempre allora, che mi ricordo come non abbia niente da temere.
Proseguo il mio percorso. Peregrinando, a cazzo, su pagine bianche. Tutte diverse tra loro.
Rimaniamo in due. La mia visione dell’orizzonte ed io.
In mezzo coloro che ne godono. Oppure no.
Un solo modo d’essere unici: essere sé stessi.
Giorno dopo giorno.
Pagina dopo pagina.


Fine
JL

Commenti

Post più popolari