Canto dell'anno nuovo












E se…
Espressione di un niente astratto. Di un concreto assente.
Esprimere il dubbio. L’incertezza. La pochezza. Il Vaffanculo, alle volte.
Esprimere. Comunicare. Brancolare alla ricerca di scuse, motivazioni. Un lascia passare verso il resto.
Ti ritrovi orientato vero il resto, abbracciato dal nulla e riscaldato dal vuoto di due parole vaghe e voltagabbana per natura.
E se…
In un mondo vero -che non è perfetto ma è reale-, non ci sarebbe modo di usare questa espressione.
In un  mondo reale, tuttavia, non ci saremmo neanche io che scrivo e tu che, distratto, leggi.
In un mondo reale. Con vera aria che invada i polmoni. Un mondo nel quale il significato, non l’unico ma il più importante, sia legato al gesto che lo genera. Non alle cazzate che intasano le nostre sgangherate esistenze.
Un mondo che non si contempla. Che non ci contempla. Un mondo di Dio. Con Dio anche quando si è senza Dio.
Alla fine, ci si accontenta. Costantemente. Senza soluzione di continuità. Ci si accontenta soprattutto quando si dice di non farlo. Ci si accontenta di scappare verso una libertà di cartone. A bordo di una moto con l’aria che spazza i capelli.
In un mondo del genere. In questo mondo. Di questo genere e con questo genere di persone allora sì. Si può usare l’espressione:”E se”.
E se per un anno dire:”Buon anno” fosse un mero augurio. E se nessuno riflettesse sulla vacuità dell’augurio col suo buonismo del cazzo annesso.
Se la globalizzazione fosse un’occasione. Se diverso non fosse pericoloso. E se tra i mille Vaffanculo che riteniamo di dover  urlare…il primo fosse dedicato a noi stessi. Noi che abbiamo tutto e non  lottiamo per niente. Noi che non puntiamo mai il dito contro noi stessi. Noi amici del condizionale. Della scappatoia morale. Noi bravi a parole. Noi con due schiene. Noi che non capiamo mai un cazzo fino a quando non perdiamo, irrimediabilmente, tutto quanto. Noi che lottiamo contro tutti. Contro tutto. Contro il tempo, invece di utilizzarlo per lasciare una traccia. Un segno. Qualcosa. Per dire, un domani, a qualcuno:”Eccomi. Sono qui”.
Ma tu lo sai…Capisci bene, amico mio, che quando ti metti a ragionare sull’intelaiatura da cui provieni e di cui ti nutri…le riflessioni si accavallano. La rabbia monta come l’Oceano scosso da cavalloni ruggenti. Ancora non ti avvicini allo specchio. Ancora non affronti il nodo. Ma avverti che il compromesso è ormai pervaso di crepe. Ti rendi conto che giocare a Dorian Gray ormai ha un prezzo troppo alto. Mangiare la merda non ha più lo stesso gusto di una volta, anche se servita su piatti d’argento. Il sesso non ha più il gusto di quando cernire la verginità veniva sempre dopo l’aver cernito il cuore dell’altro. Nella stanza ombrosa, lentamente brancoli in un buio di facciata. Vorresti essere avvolto dalle tenebre perenni così da poterti convincere che sia qualcos’altro a farti voltare il capo e infine a fartelo abbassare.
Ormai non dipende più. Né da te, né da me o da nessun altro.
Il sole acceca la tua codardia, così ti ritrovi dinnanzi allo specchio. Ed inizi a piangere.
Se solo avessi capito. Se solo avessi fatto. Se solo fossi stato.
Ma non è questo. Piangi come un bambino colpevole perché sai. In cuor tuo sai che sei stato tu a vendere te stesso in cambio di un barattolo d’aria stantia.
E se…
E se potessi tornare indietro ?
E se qualche rinuncia in più aprisse le porte a qualche rimpianto in meno ?
Meglio vivere di rimpianti o di rinunce ? Meglio vivere. Tu ci stai riuscendo ?
E se dietro alla nostra intelligenza. Dietro al nostro spirito indagatore portato all’esasperato eccesso non vi fosse che l’idiozia di non accettare -a priori- la semplicità di un momento sereno. Felice. Proprio.
Vedi amico mio. Le domande non finiscono mai a differenza delle risposte che troppo in fretta tacciono. Non v’è un univoco senso della vita. Non v’è niente o forse c’è tutto. Conta poco dato che non vediamo comunque al di là del nostro naso. Allora quest’anno ed il prossimo e l’altro ancora, t’auguro di vivere in relazione col mondo ma usando la tua testa, seguendo il tuo cuore ed essendo aperto al fatto che ogni minuto che passa è un’occasione per rivoluzionare tutto completamente.
Forse domani la logica stringente del numero s’inginocchierà all’irrazionale potere di un sentimento puro. Il sentimento umano,
Se solo l’uomo capisse.
E se…

Fine

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