Verso il Grillismo e oltre - Riscoprendo il BelPaese e il suo popolo
Affermano il falso quelli che sostengono che il nostro Paese
sia in preda al caos.
L'Italia è un paese in cui, ormai da troppo tempo, le linee
guide vengono tracciate sulla base della filosofia del populismo. Filosofia che trae
il proprio consenso da un sempre crescente sentimento di odio nei confronti
dalla mala e dell’anti-politica.
Tuttavia è facilmente comprensibile come populismo, rabbia
e furia cieca possano solo accelerare (e peggiorare) questa situazione di
malessere che andrebbe invece contrastata con una riflessione sociale e morale
che dovrebbe prendere piede dall'elemento fondamentale di un qualsiasi Paese:
la popolazione.
Il tutto richiederebbe una più delicata e approfondita
analisi, ricordando come, a differenza dei nostri padri, il nostro presente
e, soprattutto, il nostro futuro siano una delicata sovrapposizione di
delicatissimi interessi che non ricomprendono solamente la Nostra nazione ma bensì
tutta l'Europa come Paese a sé stante.
Si è giunti alla situazione attuale, prima di tutto, per
colpe nostre, declinate al singolare. Ci siamo fatti imboccare dal calcio sette
giorni a settimana, dai fast food e dai reality show.
In cambio abbiamo ceduto la nostra moralità, il nostro acume
intellettivo e la nostra capacità di discernere e porci domande.
Semplicemente ci siamo fatti comprare.
E' iniziato negli anni ottanta con le tangenti e sta
continuando oggi.Il problema che si pone riguarda il modo di uscire da
questa situazione.
I problemi legati a questa tematica sono sostanzialmente
due:
1) Una profonda crisi di valori etico - sociali
2) Un'economia distrutta.
La proposta di Grillo è, al contempo, una manipolazione di alcuni
concetti (giustizia, democrazia, libertà, egualitirasimo...) che corona un
comportamento, nella pratica, non dissimile da quello con cui Hitler prese
piede nella Germania distrutta dalla Prima Guerra Mondiale, dall'inflazione e dai
debiti. Fortunatamente Grillo gode di un’intelligenza politica (che
non vuol essere un complimento alla persona di Hitler ma la mera constatazione
di uno statista che ha compiuto cose grandi e terribili) e di un
appeal nettamente inferiori.
Credo, invece, che si debba ripartire dalla costruzione di
una società nuova. Educazione, cultura, senso civico e patriottico, riscoperta del
dovere. In sostanza dobbiamo riappropriaci delle nostre anime.
Per certo non lo si potrà fare attraverso l'anarchia o
l'adesione al Grillismo. E’ necessario trovare una terza via. Un insieme di
tecnici e politologi (o politici) che sappiano, senza compromessi, inquadrare e
raggiungere l'obbiettivo. In questo sarà essenziale l’unitarietà e il
contributo delle forze armate e, ancora di più, della popolazione.
Deve attuarsi una presa di coscienza unitaria e condivisa,
poichè quella che si preannuncia è una guerra civile. Mafia, banchieri,
politici e tutti i piccoli evasori.
Tutti si lamentano. Quasi tutti piangono. Una nazione
imbraccerà i forconi contro qualsiasi persona tenterà di alleggerire i
portafogli cambiando questo status-quo marcio, frutto del compromesso morale (e del puzzo di questo).
Questo è il futuro del nostro Paese e questa la strada per uscirne.
Urlare la propria rabbia serve a ben poco, che non vuol dire
niente, ma significa che è controproducente.
In ultimo è teorizzabile come la situazione del nostro Paese
sia figlia di una condivisa paura della povertà. Se invece abbracciassimo
questo concetto e lo accettassimo come possibile, avremmo una marcia in più nel percorrere la strada verso il
successo. Quantomeno quella per non avere rimpianti.
Fine
JL
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