Aspettando Charlot
Di quel che c'è ho perso tutto. E di tutto un po'.
Donne. Che poi ho ritrovato. E riperso.
Già..
Amici. No quelli no. Qualche fratello, un paio per lo più.
Persi, riabbracciati. Ripersi e ri..
Cose. Tante quelle..che poi cosa saranno 'ste cose ?
Albe e tramonti. Momenti che valeva la pena di vivere.
Almeno così dicono.
Ho perso occasioni e molte altre le ho sperperate.
Ho perso tutti i giorni dell'estate prendendone coscienza
quando mancavano ventiquattro ore all'inverno.
Ho perso bottiglie e colli lunghi.
Ho perso..no, non ho mai avuto la capacità di essere come
gli altri. Di omologarmi. Di piacere.
Di andare d'accordo perché si deve.
Di sopravvivere. Perché si deve.
Di scopare in silenzio. Perché l'educazione vuole la propria
parte. E l'omertà anch'essa.
Di un buon lavoro. Con un buon capo e un buon collega. E dei
buoni fine settimana...un po' grigi...forse.
Di comprare un pollo a 8 euro. Unto e bisunto come una
scolorita puttana dell'est.
E quelle strade liquefate dalla finanza invisibile e
onnisciente.
E quei cappi sociali al collo ?
Ho perso la voglia di resistere alla felicità. Ma lei mi ha
buttato prima che maturassi questa scelta. No scherzo...è sempre stata una
frequentazione superficiale. Son sempre stato di bocca buona. Pochi momenti ma
buoni. Intensi. Insomma...che facciano venire o arrivare..ma non chiedete dove.
Me ne resto qua. Solo. Sapendo d'essere un genio e ben
conscio d'essere l'unico a pensarlo.
Sì..in effetti potrebbe essere un problema ma che ci posso
fare..quel poco di stile che mi compete lo getto su questa pagina. Il resto lo
lascio a chi ha voglia di prenderselo.
Ci vuole un po' di classe anche in un sonoro, cocente,
fallimento.
JL
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