Respiri sconosciuti



Il punto non è mai stato se Dio esistesse o meno.
C’era bisogno che ci fosse. Punto.
Dedicateci una preghiera, una volta.
Lacrime sgorgheranno per questo.
Lacrime oneste. Sincere. Vive.
Umane.
Ogni storia personale racconta di altre storie. Si interseca.
E così per spiegare di noi, parliamo degli altri, li ricordiamo.
Nani che si issano sulle spalle dei giganti.
Intelaiature sulla ruota della vita.
Questa è l’umanità. E’ tutto qui.
Il figlio che diventa padre ed il padre che diviene figlio.
Lo scandire pesante del tempo formato da respiri che non si riconoscono.
Non più. O mai.
L’altro lato della medaglia.
L’altra faccia.
L’inadeguatezza del vivere..
Che in fondo la vita non è fatta di solo vivere.
Quanta e quale ipocrisia in queste parole.
Autostrade impolverate declinate in stelle e strisce.
La metà di un cuore.
Tamburi, canzoni africane e respiri mai uguali ai precedenti o ai successivi.
Siamo artisti o il tempo c’ha già tagliati fuori ..
Siamo artisti di quale arte ..
Una pagnotta la nostra scintilla non ce la porta per certo.
Brilliamo, sempre un po’ meno ai nostri occhi.
C’era una volta quel passato, come se ne facessimo parte, come qualcosa che ci scaldava il cuore.
Resta il dubbio tra un’alba e un crepuscolo.

Fine
JL

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