Mi sanguina l'anima



Nell’oceano tempestoso ch’è l’insicurezza di quei giorni.
Scorgo solo la spuma salata, tutta uguale e diversa, delle criniere imbizzarrite che mi sballottano da niente a niente.
La miopia dei ruoli.
L’incoscienza quando si dovrebbe sapere.
Un pensiero latente, di fondo. Costante.
Ritrovarlo in quel poco d’anima retta dal battere di un cuore a brandelli.
Ti stavo pensando.
Inadeguato randagio che sono. Per esilio, spesso volontario.
Stavo varcando la luce di una vita vera. Una possibilità.
Appena alle spalle l’oscurità di una condanna evitata per un alito di vita.
Poi tutto finisce così.
Provvisorio, parziale. Andato come venuto.
Fulmine col suo ciel sereno, appena prima e appena dopo una tempesta mai conosciuta per davvero.
Mi lascia qui, qui così.
Non ti vedrò mai, mai più, ma stavo iniziando a sentirti.
Non potrò chiamarti. Rispondere al tendere della mano. Al buio che spaventa l’infanzia.
La salvezza chiede in cambio una rinuncia che al battesimo risponde Morte.
Un po’ m’hai salvato. E un po’ t’ho ucciso in risposta. E tu ancora m’hai salvato, di nuovo.
Una promessa spezzata, ancora, sulla fedina penale di una vita.
Un tocco che salva e fa’ sentire migliori.
Ora è solo un sentire lontano, distaccato.
Gretto, solo. Inadeguato.
Decisione di un Dio che per fortuna c’è..
..Se no tutta quella foga porterebbe al nostro stesso nome, specchio e gola.

Fine
JL

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