Hurt




Lo tengo dentro, il dolore.
Lo stringo. Forte.
E’ mio.
Solo mio.
Immagini sbiadite.
Bicchieri svuotati.
Le donne. I loro volti. Le spalle girate nel momento dell’epilogo.
Il futuro di un presente colorato del, greve, grigio del passato.
L’insuccesso. La paura.
Crisi
Le lacrime. Le sberle. Lo strazio del cuore.
Il contrappasso della condizione.
L’empatia per un’umanità dalla quale non posso astrarmi. E…Neanche farne parte.
C’è così tanto dolore intorno a me. Dentro ogni angolo.
Piangono le vie della città.
La speranza è solita fottere col condizionale e qui si continua a brancolare nel buio di antenne bruciate.
E’ una guerra tra poveri. Spaccati, in attesa d’un trapianto di cuore.
Si precipita ma non giunge il conforto del tonfo. Nessun sipario.
Me lo tengo dentro, il dolore.
Lo stringo forte. Lo chiamo mio.
Schiavo, sopravvivo. Ancora un po’. Ancora qui.


Fine
JL

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