La storia di un cuore


Ho preso il cuore e c'ho appiccicato un prezzo.
L'ho sballottato tra le mie mani. Mani altrui, anche. Calciato da chi passava.
L'ho messo sul bancone alla distratta ed ho aspettato che se lo venissero a fregare.
Poi un giorno, senza preavviso, ha iniziato a battere. Il cuore.
Piccole scosse elettriche che ritmicamente ne scuotevano le pareti.
Schizzi di sangue rosso passione colavano giù dal bancone.
Altre zampillavano a riempire l'aria del cielo.
Il cuore correva, percosso com'era, delle sue piccole scosse ritmiche.
Presi una penna e ne scrissi.
Fu così che sentii battere qualcosa in del petto.
Un calore che non parlava di sanguigna empatia.
Era un'emozione.
Un cuore che zampillava sangue.
Ed io ne scrivevo e ne bevevo e ne fottevo.

Fine
JL

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