Odore di psicosfera





Credo.
Credo che, in fondo sì,
eh sì,
proprio sì,
c’è bisogno di quelli come me.
Forcaioli fottuti che siamo.
Tutto cuore, onestà e cazzo ma nessuna dritta sicura su come arrivare al domani
o al tramonto.
Paghiamo dazio alla situazione di quel momento, in quell’attimo, di quel giorno, figlio di quel mese insito in quell’anno da cani.
Noi siamo il vento che sferza quelli come voi.
L’esempio di come potrebbe essere anche se continuerete a modo vostro.
Siamo la risibile percentuale della malattia rara.
Siamo quelli che muoiono per un vaso caduto dalla finestra.
Maestri della scioglievole emozione tramutata in parola rimata che scioglie le più arcigne resistenze dell’anima.
Siamo quelli che, quando ve lo chiedete, ispirano le fantasie ma non quelle dei bambini, quelle delle vostre donne.
Tra noi e voi c’è il mondo a contatto degli opposti. Il paradosso come scontata quotidianità
Una leale, disonesta, convivenza fatta di battaglie e sveltine
ma nessun sottoscala.
Seguitemi perchè, anche se vi bestemmio, vi seguirò fino alla morte
Seguitemi perchè non avete altra scelta
Io, noi, siamo il miele, voi le api. Ma se vi fa sentire meglio cambiamo le api con le mosche e il miele con la...
Non c’è scelta per quelli come noi.
Abbracciati, vicini e distanti, fino alla fine
Bruciando l’atmosfera e le circostanze di questa.
Lasciando in ricordo una lacrima e quella scia.
Siamo cadenti come le stelle più sante.  
Una mano che fulmina i tasti, tutti, del pianoforte.
Vi sveglierete, sudati e bagnati, vi porgeranno camicia e giornale
Non dimenticherete mai. Non ci dimenticherete mai.
Per questo ci desiderate tutto l’anno e ci avete una sola notte alla volta.

Fine
JL





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