Una pedata a Gesù



Adoro Gesù Cristo, insomma, in un certo senso, è la prima ed unica rock star che l’umanità abbia mai avuto. Nessuno ha fatto più casino di lui, e professava amore, pensate se fosse stato un litigioso. Apprezzo davvero quest'ammasso disordinatamente armonioso di situazioni, emozioni e cuori ammucchiati apparentemente alla casaccia. Impazzisco per l'apparente disordine con cui ha sistemato accuratamente le cose, né troppo vicine, né troppo a portata di mano. Impazzisco, infine, per quel suo tocco non invasivo, vedo non vedo, Natura-Dio, Natura-Dio, Natura-Dio. Per non parlare dello stile con cui dispensa saltuariamente briciole di perfezione giusto per ricordare il cammino e per sottolineare, un po' gigione ma possiamo concederglielo, che non è tutto frutto del caso.
Apprezzo davvero molto il suo lavoro, sono un suo grande estimatore e lo seguo sin da quando sono nato. Sono andato anche a qualche suo concerto e li ho trovati favolosi soprattutto quelli dove la gente nera fa uscire il gospel dalla propria anima. Di tutto quello che ha pensato, prodotto e presentato c'è una e una sola cosa che non gli approvo e che, a dire il vero, proprio mi resta qui, in quel punto che non chiamerò palle ma che mi limiterò a definire come sacchetta scrotale. Intendiamoci può avere avuto mille giustificazioni e poi, insomma, quella che per un Dio è una lievissima mancanza, l'erroneo collocamento di una virgola superflua su uno spartito perfetto quaggiù assume dimensioni bibliche, colpa della scala di proporzione. Lo so, lo capisco. Comunque, di tutto quello che ha fatto non concepisco la perdita della memoria per via dell' Alzheimer e della vecchiaia. Insomma la trovo una pecca marchiana. Una mancanza di stile e classe. Non da Dio, ecco tutto, l'ho detto. Certo, va bene tutto, va bene il voler mettere alla prova e va bene il voler vedere l'affermazione di fede e volontà su dolore e malattie ma qui, personalmente, trovo che abbia semplicemente esagerato, per sbadataggine ed è questo che fa più male.
E a tal proposito, ecco sì, nel mio piccolo non mi sento troppo in colpa se acquattatomi alle sue spalle gli sferrerò una pedata in quel sedere enorme (e ovviamente) perfetto che solo le divinità possiedono. Sicuramente la pedata di una formica non potrà fare che del solletico a un Dio però, ecco, è importante secondo me non rimanere in silenzio e manifestare dissenso; che almeno sappia che ci ritroveremo un giorno, tanto deciderà lui quando, ma che quando sarà ne parleremo.
Che poi sono sicuro ci chiariremo, il fatto è che per me l'amore senza passioni o scontri semplicemente non funziona. Bisogna testare un po' l'altro, maciullarlo e masticarlo. Solo questo.
E allora a fronte di tanti calci incassati ne tiro uno per tutti quelli come me e sicuro di essere dal lato dei giusti e sicuramente degli sconfitti. L'amore con un Dio è un po' così secondo me, come dovrebbe essere quello tra le persone: prendersi a calci nel culo, bestemmiarsi e non capirsi ma aprire l'ombrello sul capo dell'altro anche da arrabbiati se viene a piovere.

Fine
JL


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