Il riposo più dolce



Il sonno si declina nella lingua dei minuti oramai
Morfeo ha lasciato il passo alla subdola, saltuaria, concessione passeggera
I polmoni non si gonfiano che di rari, ammalati, sospiri
Non trovo pace se non anestetizzando i sensi
Depredo il prossimo senza mai dismettere la maschera
Che nessuno sa
Che neanche il vento s’azzarda di portare quelle parole
Non resta che un sibilo ingrigito
Una possibilità appassita
Ma l'ho visto, ho visto mio figlio
Mi sorrideva dal bozzolo di una pancia arrotondata dalla più dolce delle curve.
Protendeva le mani, da sua madre, a toccarmi il viso.
Ho pianto morendo e nella fine sono risorto. Un istante, anche questa volta.
Ma ho visto mio figlio, la parte migliore di me.
Mi scanso nel fargli posto e ciò è conto e mancia per una vita di sterili singolari.
Quello che m’attende è di sicuro il riposo più dolce che abbia mai conosciuto
Ho il mal di vivere ma non quello d'amare.
Ho amato lei e amerò sempre lui.
Non sono un uomo, ma non ne troverete di più umani.
La vita, in fondo, non è fatta di solo vivere
...ed io ho visto mio figlio...

Fine
JL

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