Il prezzo della parola



La gente pensa che chi scrive abbia facilità con le parole. Le controlli senza affanno o quanto meno abbia un'ascendente particolare su di loro.
Spesso ci si dimentica come quelle parole siano pezzi di anima che si staccano dal cuore per incollarsi su di un foglio e così nella mente di chi legge. 
Sono spaccati di vissuto. Immagini, ricordi, emozioni. Colori e odori di luoghi e persone.
Scrivere significa perdere sempre qualcosa e pagare per quella perdita. Pagare un prezzo che spesso equivale a una vita intera. Il privilegio della sconfitta. Un dono tremendo.
In cambio entriamo a far parte della vita del prossimo e così, un poco, non moriamo mai. Ma a che prezzo ? Vivere in migliaia di altre esistenze quando la propria ti ha chiuso fuori al freddo, con un cuore che al contempo è in astinenza e in emorragia. Invochiamo passione e perdiamo il calore del santissimo, fottuto, amore.
Lo sguardo rigato dal vento si offusca e diviene sempre più pesante.
Non c'è facilità con le parole, mai. Nessun ascendente, nessun ritorno o miracolo inaspettato.
Le parole se le porta via il vento e il vento taglia...anche il viso di uno scrittore per caso con la sua bottiglia cartonata.

Fine
JL


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