Il cammino della vita




Possiamo fare meglio di così. Possiamo essere migliori di così. Noi siamo meglio di così.
E’ un qualcosa di insito nella nostra natura anche se a volte lo celiamo..a noi stessi per primi.
E’ una scintilla. E’ pura magnificenza. E’ stupore e magia.
E’ come aprire un regalo di Natale, o di compleanno, quando si è molto piccoli.
E’ come il calore del genitori quando ti tengono per mano.
E’ come vedere e disegnare e abbracciare come un bambino.
E’ come il primo sorriso della mamma.
E’ come una vecchia fotografia.
Come il primo calcio dato a un pallone.
Come l’aria tra i capelli quando si corre.
Come quella prima bambina che ci ha sorriso e quel raggrinzito e tenero abbraccio dei nonni che dal nostro fianco si sono spostati nel nostro cuore. Incisi, indelebili, nella carne della nostra anima.
E’ un tramandarsi, è un sussurro, è un imprimere.
E’ un continuo proseguire che scardina la parola fine.
E’ una marea che ci porta in alto e poi ci sballotta a terra, giù in fondo, prima di tornare con fatica a respirare il sole.
E’ come il dolce e il salto. E’ come saltare nel buio.
E’ come aprire il cuore e la carne e l’anima all’amore.
E’ come dire:”Eccomi, sono qui”.
E’ come dire:”Non conta chi tu sia, o cosa farai in futuro,  ti voglio bene e ci sarò per te”.
E’ come piangere di dolore o di gioia.
E’ come non decifrare se ciò che sgorga dagli occhi siano lacrime o pioggia.
E’ come l’onore e la lealtà. E’ come sacrificare tutto.
E’ come starsi vicino quando fa freddo, quando fa male, quando non ce n’è.
E’ come un sorriso.
E’ come scegliere l’altro e dire che quella scelta sarà per tutta la vita, oltre la morte perché un amore del genere scardina tutto anche la sofferenza, anche i confini dello spazio e del tempo.
E’ come restringere il mondo ad un rettangolo bianco che si chiama materasso e condividerlo con l’amore di una vita.
E’ come il cambiamento, le sfaccettature, l’evoluzione.
E’ come sbagliare e pagare. E’ come soffrire e patire le sofferenze dell’inferno, quello degli uomini.
E’ come essere messo alla berlina, scansato ed evitato da tutti.
E’ come accettare che abbiamo miliardi di chilometri dinnanzi a noi e forse, anzi probabilmente, quei chilometri non finiranno mai. E va bene così, siamo in cammino.
Abbiamo tanto di cui scusarci, di cui fare mea culpa, tanti fallimenti, tante lacrime e dimenticanze.
Ma noi siamo ancora qui e il bene che abbiamo vissuto, donato e costruito supererà sempre il male così come l’oscurità cederà sempre il passo all’alba.
Siamo le differenze che ci uniscono e siamo un unico popolo. Ci amiamo tra di noi o amiamo l’altra visione di noi. Abbiamo colori che ci permettono di visitare tutto il mondo. Siamo sani o meno, siamo fortunati o meno. Ma siamo noi e siamo qui.
Possiamo fare meglio, possiamo fare di più e lo faremo.
E’ quello di cui siamo capaci.
Tutto questo è essere un uomo e una donna.
Un battito di ciglia, un sospiro, un secondo. Un mondo…
…Una vita intera.


Fine
JL

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