Immagini da un castello di carte



Basta un alito di vento per scompigliare le carte di un castello.
Una tempesta che odora di cambiamento. Impasta lacrime e fango.
Un ritratto non più familiare. Un galleria di incubi e immagini e pugnali ben piantati.
Un uomo legge un libro sul ciglio del fosso e tracanna una sconosciuta.
Un'ombra pizzica le corde di una chitarra, ricordando i più dolci trascorsi.
Veleno nelle vene e morte nel cuore.
La cecità che il nostro tempo c'impone. Cultori dell'io, smemorati del noi.
I tombini inghiottono il resto. Tumultuosi gorgoglii di cadaveri portati via dalla corrente del mai più, del forse un giorno, del come ti chiami ?
Un altro sole sorge per poi appassire e così la luna, in silenzio, di rimando.
Il microfono acceso non riempie la stanza buia e vuota.
Anche quella canzone, oggi, sembra avere un significato diverso, un suono prima sconosciuto.
Cosa vale la pena di rubare ?
E la pietà e il dolore ? E l'amore e la carità ?
Tozzi di pane ed erbacce sospinte da un torbido alito infernale.
Si spacca la terra, la strada, il cuore, le anime e le coscienze.
La marea s'ingrossa per poi scomparire.
Il pugno si chiude e la musica sbiadisce.
Lo chiamano prestigio. Io preferisco scioglievole bugia.

Fine
JL

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