Bisogna nascere italiani almeno una volta



Sono stato a Brewton Alabama, in Texas, a Houston, in Tenesse e in Babilonia. Credo di essere morto in California e credo anche di essere tornato al mondo a New York, una delle mie innumerevoli resurrezioni del cazzo, miracoli se preferite.
Poi si è scoperto che New York era una grande mela e da buon cultore delle pere sono ripartito. Ho inforcato il mio polveroso destriero, un ronzino a metà tra un mustang e una Porsche sfondata.
Ho viaggiato e visitato posti, musiche e antri anali. Ho sfilacciato il nero di un contorno dalla luce dell'immaginazione. Ho amato una donna per ogni stato del globo. Ho amato una boa per ogni oceano e mare e rigagnolo.
Ho provato. Ho provato a far tutto e di tutto un po' e un po' di più ho provato a provare. Ho intrattenuto uno scambio epistolare con Dio e ho salutato Maria con il palmo della mano, per inciso: l'ultima vera rock-star rimasta. Alla fine, nonostante tutto, sono comunque andato a cena col Diavolo e posso assicurarvi che non veste Prada anche se di fascino se ne intende, sarà il gusto per il proibito.
Mi sono ritrovato a chiamarlo, il Diavolo intendo, ma  l'eco che ne ho riavuto è stato spaventosamente più familiare di quanto avrei voluto.
Ho vissuto un po' di tutte le mie facce col risultato che alla fine sono stato trattato come una bestia. Ho anche rotto innumerevoli specchi e il conto non si è esaurito dopo 7 anni né contandone 70 volte 7.
Non sono andato in riabilitazione ma un giro al circo avrei dovuto proprio farlo. Ho fatto cilecca un po’ dappertutto ma non ho mai mancato di ammetterlo.
Ho riso e sorriso. Ho amato e odiato e sono stato ricambiato in entrambi i casi. Ho bevuto e sono stato bottiglia e damigiana. Una volta sono stato anche donna ed è stata la sbronza più difficoltosa della mia vita, difficoltosa e magnifica. Una volta ho messo al mondo un figlio.
Mi sono lavato nel Gange ma sono riemerso nella mia vasca da bagno. Conoscevo barba Blu e di nome faceva Goffredo. Ho visto popoli adorare animali, tuoni e fulmini. Siamo passati velocemente dal pregare uomini barbuti all'adorare mutande e parvenu. Ho visto finire il whisky e ho visto perle nere.
Ho visto la sofferenza. Ho visto il più completo non senso. Ho visto tutti gli errori. E ho visto il film che ho girato sulla mia vita.
Ho visto e nonostante tutto mi manca quasi tutto da vedere, cosa che comunque non cambierebbe il mio status quo.
Che alla fine credo di essere stato anche italiano. Gesticolavo, cazzeggiavo e ogni due parole mi usciva un ‘minchia’. Però da italiano, cazzo, le altre due parole mi hanno spiegato come girasse il mondo. C’è bisogno di essere italiani almeno una volta nella vita. Di sicuro c’è più bisogno di essere italiani che di essere francesi..anche se loro hanno la torre, il gobbo e la baguette (che per inciso infilano sotto ascelle sudate). Alla fine sta grande grandezza s’è esaurita in una bella epoca sbiadita dietro un ventone.
Ho pianto, un paio di volte. Avevo gli occhi rigati e il cuore ansimava morente su di un viottolo maleodorante. Una pellegrina ha provato a fermarsi ma da buon cieco le ho chiesto di farmi morire in pace. Pace...Cos'è la pace. Dov'è ubicata ?
Ecco cosa mi manca ma sono stato a Brewton in Alabama…è già un inizio.
…Chiedete a vostra sorella..


Fine
JL



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