Caffè veloce

Quando finisce, finisce. Semplicemente. Né parole, né fatti. Semplicemente. Ma farti rivivere in me, questo sì, questo lo posso fare. E quando chiederanno il mio nome, ne avrò uno in più da dire. Non è tanto chi diciamo di essere, tanto quello che facciamo che ci qualifica. Semplicemente.

Non le ho mai detto: resta qui.
Non le ho mai detto: mi fai star bene.
Non le ho mai detto: grazie. Grazie di prenderti cura di me.
Non le ho mai detto: rappresenti una buona fetta del buono, nella mia vita.
Non le ho mai detto: mi manchi.
Non le ho mai detto: ho paura. Non le ho mai chiesto: hai paura ?
Non le ho mai detto: scusa. Ho sbagliato tanto
Non le ho mai detto: mi fai commuovere, per i gesti che mi doni.
Non le ho mai detto: ti voglio bene.
Non le ho mai detto: scusa, per non avere capito tutto ciò che mi mostrava e che io davo per scontato.
Non le ho mai detto: non ti voglio perdere e non ti perderò
Non le ho mai detto: io avrò te e tu avrai me. Non c'è niente che nessuno possa fare per dividerci.
Non le ho mai detto: che non ho avuto il tempo per vedere bene, fino in fondo. Il tempo per apprezzarla. Che forse quel tempo mi è fuggito. E forse l’ho buttato.

Ma sorrido. Sorrido tanto. Lei non tornerà più. Tuttavia, ogni secondo della mia vita, di me stesso, della mia anima – se ne possiedo una- e della mia essenza vivranno nel suo costante ricordo. Un ricordo pratico, fatto di: abbracci, sorrisi e carezze. Un ricordo sorridente e modesto. Così com’eri tu. Così come sono solo i grandi. Che poi cos’è un grande…tu eri grande perché eri tu, ed io ero io, e stavamo insieme. Rimarrai sempre grande. Prometto di superarti…domani…come l’allievo, col miglior maestro.
Sei parte della mia passione. Ne farai parte. Sempre
Punto, finito, chiuso. Basta.
Ti voglio bene

JL

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