St.Vincent
Se “prenderei” i miei scritti
cancellerei tutto
e cambierei tutto
.E.
forse anche il condizionale.
Citerei Jonis Japlin
perchè non so chi sia
e i Jefferson Airplane
che in due strofe
passano dal chiedere
se si voglia o si abbia bisogno di qualcuno da amare.
E’ Natale
Dio è nella pioggia
ma deve nevicare
però non c’è neve
solo rugiada, la mattina
fango, il resto del giorno
e un cane, che struscia il culo irritato.
Per le vie barcollano
mascheroni incatenati a una libertà non capita
un carrozzone tirato per la giacchetta
da tutte le influenze influenzate.
Chi parte e chi torna
chi sa e chi ignora
“...puntavo l’India e son finito in America...”
questa l’ho già sentita.
Non si beve per bere
ma per accettare la vita
liberarla dall’insensatezza
e restituirle
meraviglia nei suoi dettagli più sfumati
ignorati.
E’ Natale
con le commissioni
le corse alla bottega per un buono pasto
il salario brucia la ferita dell’orgoglio e
dell’aspettativa.
Desideri e bisogni.
Chiese, moschee e confinanti.
Gesù non si fa di eroina perchè lo scambierebbero per quell’altro.
E’ sempre un discorso di sfumature,
silenzi
e cose non dette
o non dette bene. Abbastanza.
Fine
JL
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