Ho visto più persone uccise dalla solitudine che dalla morte
Non saprei spiegare, ma dovendo, direi che il dolore è
necessario per me; tanto quanto la gioia o l’odio o l’amore più puro. Sono a
prova di apatia e questo mi porta a schiantarmi contro tutto.
Credo che nella vita, nelle persone, nel mondo ci sia un
livello oltre il quale non bisognerebbe mai scendere. Un livello che come una
campanella suonasse nella nostra testa per indicarci quali sono le priorità,
chi siamo e cosa vogliamo.
Il cambiamento è vita ma cambiare a seconda di dove spiri il
vento è la morte.
Ho sempre creduto che il vero amore lasciasse un traccia
autentica sottopelle così che due persone che davvero, realmente, si fossero
amate avrebbero potuto percorrere l’infinito degli anni luce di un universo in
espansione senza perdersi di vista. Senza potersi perdere di vista, come se si
appartenessero. I palmi delle mani, le labbra, gli sguardi e i confini delle
anime, tutto tratteggiato per ricomporsi appena prima della fine ma appena in
tempo per l’eternità.
Sono ancora convinto che l’amore resti l’energia più potente
e pura a nostra disposizione, l’unica in grado di permetterci di compiere
gesti, scrivere versi o scambiare baci che sfuggano a qualsiasi comprensione
possa esistere.
Penso però, tuttavia, che pochissimi di noi siano in grado
di saperla gestire e vivere e, ahimè, io sono il primo di questa lista. Sono
legato alla passione e questa mi possiede, trascinandomi da una scintilla all’altra
con l’illusione, un giorno, di un camino sempre acceso anche per me. Questo
camino non esiste perchè il mio camino è il cammino che sto compiendo.
Penso che molte persone camuffino di amore: la paura,
l’insicurezza e il disperato bisogno di sopravvivere. L’incontrollabile paura
che hanno della morte e, ancor più, di loro stessi nel silenzio di una camera
vuota. Ho visto più persone uccise dalla solitudine che dalla morte.
L’amore richiede coraggio, sacrificio e purezza. In un mondo
coperto di tatuaggi ho deciso di segnare la mia carne con le cicatrici
dell’amore; invisibili ma impresse a fuoco nello spirito della mia anima.
La mia condanna è al contempo la mia salvezza. Morte e
resurrezione. La magia del vivere in un attimo e il dolore di una morte mai
giunta per davvero eppure lì nel taschino, sempre.
Non mi lamento comunque. Non dimentico niente di ciò che ho vissuto
o che è stato, mentre c’è gente che ha venduto la propria vita al banco dei
pegni per pasteggiare con posate d’oro. La ricchezza protegge sempre i più
deboli. Gli indifesi.
E’ ora di smetterla di prendersela con Dio cercando il
paradiso con un bastone per ciechi, il centro del mondo è all’interno di un abbraccio senza nomi,
domande e spiegazioni o futuro.
Un abbraccio. Due braccia che si chiudono attorno al corpo
di un’altra persona mentre questa fa lo stesso con noi.
L’umanità vince sempre, per questo ce ne si dimentica.
L’amore vince sempre, per questo si pugnala al cuore.
Fine
JL
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