Il tentativo infruttuoso



La vita dovrebbe essere un continuo tentativo.
Tentare di essere in orario, alla stazione o in alcune circostanze.
Ricordarsi come fare, come farsi e dove si sia riposta la camicia coi polsini.
Tentare la fame, la gola e una santità insidiata da qualche serpente.
Tentare la sobrietà guardando l'orizzonte da una qualche bottiglia.
La bontà, il profumo dell’odore buono mentre si rutta un formaggio mai digerito.
Tutti i nostri dolori nascono dall'amore di qualcosa o di qualche persona ma l'amore, nonostante tutto, viene identificato con il bene. Amiamo il male, farci male o che il male dopo un po’ di bene, torni a fare il proprio dovere, così da poterci lamentare.
Imboccare la via giusta non sempre per caso o culo.
Tentare di assistere la morte, la vecchiaia e più di rado, la vita stessa, altrui.
Provare ad essere in un modo a modo, magari nel modo del mondo .
Cercare di capire cosa significhino: appropriato, inconscio. Socialmente inadeguato.
Tentare di essere figlio e poi diventare uomo e padre. Oppure tutto il contrario.
Provare a capire cosa diavolo stiamo a fare quaggiù e cosa ci sia richiesto, da noi stessi, in primis, la maggior parte delle volte.
Tentare di scopare l’amore e amare una scopata, un frutto. Tentare di far pace con demoni e fantasmi, per un secondo. Non rompere promesse, per un istante.
La vita dovrebbe essere un continuo, infruttuoso, tentativo.
Il giorno della morte rimarrebbe solo una casa piena di cenere con giocondi avvoltoi che ci ballano sopra intonando canzoni popolari.
“Se ne va il re del tentativo, l’ennesimo”, direbbero. “Colui che ha tentato tutto senza riuscire mai, veramente, in niente”.
Tutti a tentare. Nessuno a riuscire.
Sarebbe il primo caso di democrazia.
La vita dovrebbe essere un continuo, infruttuoso, tentativo. Di pace, di umanità…
Dovrebbe ?...La vita è…inconscia.

Fine 
JL

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