L'essenza a schizzi del rock 'n' roll



Non c'è molto da spiegare, anzi, non c'è niente.
Come per le cose migliori, quelle che paiono perfette e che, forse, in quel particolare periodo, lo sono.
Non c’è niente da spiegare, è tutto da capire.
Il Tutto non si capisce mai. Se ne può intuire una sfumatura, il resto lo si lascia all'immaginazione. L'immaginazione è l'unica parte dell’uomo che non invecchia e non s'adegua.
L'immagine è così: Signora e silente. Classe e pensieri.
Così…non c'è molto da spiegare. E' rock. E' la vita.
Certo, c'è il resto. Il resto della musica e il resto della vita.
Nei salotti bene si parlerà sempre di Verdi e Puccini. L'imponenza di Wagner e le stagioni di Vivaldi.
Però la giovinezza passa via con ‘Let it be’. Momenti di piena ‘Satisfaction’ mentre un Jimi di strada incendia La chitarra ed Elvis invoca ‘Pround Mary’.
In lontananza brucia una ‘Unchained melody’ e così…brucia tutto, tutto il resto. La giovinezza.
E' così. E' rock. E’ la vita.
Nei salotti bene parlerai sempre di classica e sinfonica ma la giovinezza, l'anima e la tua essenza a schizzi le imbratti sul muro del rock imprimendo, e calcando ben forte, la tua impronta del cazzo. Prima che sparisca. Prima che tu stesso te ne possa dimenticare.
Questo è il rock. Questa è la vita.
Quei pochi secondi sudati quando Dio, in Trinità, suona la chitarra mentre il resto, dalla Vita ai ben pensanti, si sditalinano per un cappellone muto venuto dal deserto.


Fine
JL

-thk to Ccr-

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