Non ci sono più le mezze stagioni ma neanche quelle intere
Agosto.
Il tormentone che vien su dalle vie parla di neve, muschio e
Natale.
Alcuni si sfidano a gettarsi acqua gelata addosso.
Altri firmano assegni.
Altri bevono whisky. Con ghiaccio.
Alcuni rubano soldi. Altri inventano soldi per permettere
a quelli di prima di rubarli.
Certi fiumi straripano.
Certe montagne ringraziano per il freddo e si rigenerano.
Le puttane cercano un camino per il 25.
I teatranti continuano a mettere in scena lo spettacolo del
cattivo gusto.
La televisione manda in replica il terzo mondo.
La radio neanche si premura più di annunciare l’invasione
aliena.
Nel giardino qui di fianco un uomo viene decapitato.
Tutti condannano il gesto. Tutti col culo ben premuto nella
poltrona di casa.
La mafia uccide solo d’estate ma si fa la settimana bianca
come gli altri. L’importante è che paghi il conto a tutti quanti.
Il primo bucaneve primaverile viene anticipato dal puzzo del
compromesso morale.
Neanche il bianco salva dallo sguardo indiscreto della
coscienza.
La morale a misura di una vita in scatola. Pronta in cinque
minuti.
Ci sdegniamo per meteo e cambiamenti climatici
Agosto. Com’anche gli altri undici.
..E le lucette e gli applausi ai funerali.
Mai il nostro.
Fine
JL
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