Il mondo ha perso la propria pietà
Quando abbiamo perso la pietà verso noi stessi ? Verso il
mondo ? Quando abbiamo deciso che solo ciò che si poteva vedere e toccare era
l'unica opzione possibile ? Quando il resto è diventato fondamentale e il tutto
è diventato superfluo ?
La verità è che coloro che vengono disegnati come gli
sconfitti di questa generazione, i giudicati, gli invisibili, quelli che non
urlano, non sbraitano e non alzano la voce. Quelli che sono perfetti perché
sanno di non esserlo, quelli che sono celestiali per la diversità che li rende
unici. Ecco, tutti loro, sono il motore di questo mondo. Essi possiedono
infatti l'unica cosa che valga la pena di possedere: una possibilità e l'umiltà
per individuarla e coglierla.
Essi hanno in loro la voglia di emergere, di riscattarsi, la
scintilla per cambiare il proprio destino, il proprio status quo.
Sfortunatamente tutte queste persone sono diluite in un mare
stracolmo di imbecilli senza talento e persone piccole e spaventate che si
amalgamano in gruppetti senza talento dove ognuno stringe forte un coltello fra
i denti al fine di difendere quello status quo limitato e circoscritto nel
quale, tuttavia, ha un ruolo, una posizione sociale e, pensa, un'utilità.
Persone che tagliano fuori, il nuovo, la novità, la possibilità di accrescere
pur di rimanere dov'è...foss'anche a capo di un putrido stagno.
Ed è sempre un po' così con diamanti allo stato grezzo che
aspettano di essere scoperti tra dubbi e insicurezze e teste di cazzo che ci
sfrecciano accanto nella sicurezza della propria idiozia.
Tutto questo in una cornice dove, un po' per riuscire a
sopravvivere, e molto per colpe nostre, siamo diventati spietati e abbiamo
totalmente dimenticato la pietà. Anche verso noi stessi.
Fine
JL
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