Maxibon: due gusti son meglio di uno
“Ciao”.
“Ciao a te, come ti chiami ?”
“Laurrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrra”.
“Come scusa ?”
“L come lunga e poi
Aurrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrra”.
“Senti scusa, dev’essere colpa mia ma non ho capito, mi
ripeti il tuo nome per favore ?”
“Laurrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrra”.
“Bhè insomma...una cifra di erre”.
“Esatto e dovrrrresti vederrrre quante erre ci sono nel mio
cognome”.
“No, ti prego, troppa carne al fuoco, lasciamo il cognome
per un’altra volta”.
“Ok, va bene”.
“Sia lodato il bel Gesù”.
“Tu come ti chiami ?”
“Ti basti sapere che non ci sono erre nel mio nome e neanche
nel cognome”.
“E’ già un inizio”.
“Esatto ragazza”.
“Che fai nella vita allora ?”
“Scrivo”.
“Che bello e cosa scrrrrivi ?”
“Di incontri”.
“Oddio lavorrrrri per quelle rrrrriviste ?”
“No, non hai capito. Io giro il mondo e quando incontro persone, che
secondo me hanno qualcosa da dire, scrivo del mio incontro con loro”.
“Scrrrrrrrriverrrrrai di me ?”
“Potrei non farlo ? Erano anni che non sentivo una erre
così…”
“Così come ?”
“Così…raffinata”.
“Rrrrrrrrrrrrrraffinata,
addirrrrrrrrrrrrrrritturrrrrrrrrrrrrrrrrrrra ?”
“Sì, già…bhè tu cosa fai ? Di dove sei ?”
“Io vengo da Rrrrrrrrrrrrrrrrrrocca Cannuccia ma adesso vivo
a Milano, dove studio. Prrrrrima sono stata a Rrrrrecanati, Rrrrrrroma,
Rrrrrrrimini e Rrrrrogoredo”.
“Non ne hai persa una..”
“Già. Studio rrrrrrrrragionerrrrrrrria applicata ai
rrrrramarrrrrrrrri marrrrrrroni della finanza rrrrrretrrroattiva”.
“Impegnativa…”
“Non tanto ma davverrrrrrrro trrrrrrroppe errrrrrrrre perrrrrrr me”.
“Immagino. E quando hai tempo libero cosa ti piace fare ?”
“Bhè da brrrrrava rrrragazza vanitosa mi piace
prrrrenderrrrrmi currrra del mio sederrrrrino e mangiarrrrrrre numerosi maxibon”.
“Le due cose non vanno tanto d’accordo”.
“Ma io faccio tanta ginnastica”.
“Ha un vago doppio senso questa frase ?”
“Ti dico solo che a Rrrrrrrocca mi hanno dedicato un fan
club che si chiama “Manate e rrrrramate”
“Immagino il numero di intellettuali che vi sono iscritti”.
“No, a dirrrrre il verrrrro il mio ex fidanzato ammazzava
coguarrrrrriii in Namibia. A mani nude”.
“Che amabile personcina”.
“Pensa che una volta ha strrrrrangolato il postino perrrrchè
mi aveva salutato”.
“Gelosia, un uomo d’altri tempi”.
“Sì ma il postino aveva 77 anni”.
“Curioso, non riesco a capire come abbiate potuto lasciarvi”.
“Io non lo amavo più e lui non aveva più voglia di parlare
con me”.
“Come mai ?”
“Diceva che un quarrrrrrto d’orrrrrrrra per
prrrronunciarrrrrre una erre fosse eccessivo”.
“Che bruto insensibile. Senti e invece la tua passione per
il maxibon ?”
“Ti interrrrressa più il gelato del mio sederrrrre”.
“No ma il tuo sedere posso vederlo e gelato è una parola che
non contiene erre”.
“Bhè è semplice: io prrrrrreferrrrrrrisco sempre due gusti a
un gusto solo”.
“Ti manca solo di dire qualcosa sul cono con le palline e
vinci il premio per il doppio senso dell’anno”.
“Ano ?”
“Ecco, per l’appunto”.
“Non capisco”.
“Serena, ti hanno mai detto che la tua mamma ti ha fatto
bella ? Ma proprio bella...”
“Forrrrrse, perrrò mi hanno detto che ho un culetto da
brrrrividi”.
“Uhm, altre passioni ?”
“Che si possono rrrraccontarrrrre pubblicamente ?”
“Ce ne sono di segrete ?”
“Ogni rrrrrrrrrrrrrrrragzza ha dei piccoli
segrrrrrrrrrrretucci”.
“Ah sì ? E i tuoi quali sono ?”
“Bhè ti ho già detto del ‘due gusti meglio di uno’”.
“Che fossi golosa l’avevo già intuito, in effetti”.
“Ma sì poi giù di lì, l’estate, i pattini, i bagnini e le
sborrrrrrrrnie moleste”.
“Insomma una ragazza casa e chiesa è il percorso che ti
frega”.
“Ahahahahah scemo”.
“Già, epiteti: alcuni sono più divertenti di altri”.
“E il mio quale sarrrrrebbe ?”
“Quello attuale ? Non posso dirlo ma quello del futuro, secondo me, sarà milf”.
“Scemo”.
“Ti stai ripentendo”.
“Scemo”.
“Ecco, per l’appunto. Bhè cara Maxy è stato un piacere fare la
tua conoscenza”.
“Ci rrrrrrivedrrrrremo ancorrrrrrra ?”
“Appena compro un pattino, suppongo”.
“Uh uh uh".
“Sì..ok, quella cosa che hai appena sibilato con tanto,
tanto, sentimento. E mi raccomando: il prossimo movimento di natica dedicamelo”.
“Non mancherrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrò”.
Insomma l’estate è così: fai grandi progetti e pensi a donne
e cavalli bianchi. Poi arriva un pattino sospinto da una ramata bi-gusto.
Restano gli schiaffoni e Rocca Cannuccia.
Fine
JL
Commenti
Posta un commento