Milano





Milano
città industriosa nel cielo
rosa sfumato e ingrigito bianco
il sole filtra una gru
la rugiada piange l’ultimo filo d’erba
riecheggia l’odore di stalle e periferie.

Milano
lo zampino del tempo
nei suoi blocchi di cemento e aquile
nei bordi consumati della città
nelle sue anime tirate sul col naso e scaricate giù nel water.

Milano
col pavé che trema e sussulta ma lì rimane
posato
con via Manzoni e gli archi e le colonne.

Milano
con le rotonde e i palazzi grossi, enormi
ormai vuoti
con la sua Scala che porta dritta al cielo.

Milano
coi suoi porticati e panettoni
con quel suo accento un po’ mangiato, buttato lì
come viene.

Milano
invasa e mai conquistata
sempre uguale e diversa
idea sfuggevole.


Tutti tornano a Milano
con la sua Madama adagiata e inarrivabile
guglia del desiderio.
Tutti tornano a Milano
..per ripartire ancora una volta.

Fine
JL



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