L'empatia del dissenso



Sono entrato in empatia col mondo
e questo mi ha ucciso.
Senza indugio
o ritegno
è scivolato alle mie spalle
per pugnalarle
e se n'è andato.

Il paradosso della vita
è vederla correre in avanti
rimpiangendosi.
Viviamo e perdiamo
persone e cose.
Viviamo e moriamo
un poco alla volta
o tutto insieme,
a seconda dei casi.
A seconda dei conti.

Ma ho visto anche un'altra via
un'altra possibilità
e c'era speranza
c'era un respiro
c'era...una scelta possibile.

Sono tornato.
E sono morto. Ancora.
Un cerchio. Un loop.
Pietrificato dal terrore terrore
di uno spettacolo a ciclo continuo
Ed è così
che ho capito la regola del gioco.
Morire e risorgere
per tentare, prima o poi,
di imparare a vivere.

Mi chiedi cosa sento
e io sento tutto.
Chi non crede
invoca un Dio a caso
ma a luce spenta. Sotto voce.
Soffocando occhi rigati.

Ho visto il male declinarsi
nelle lingue del mondo
nei suoi usi e costumi
Ma ho visto anche la strenua volontà di resistere
il desiderio di spezzare le catene
solcando il tempo
spingendosi oltre i confini dello spazio.

Così
se è della mia anima che siete avidi
che questa vi vada di traverso
per l'eternità.

La vita è il filtro che decidi di darle.
Sono entrato in empatia col mondo.
Ho scelto il dissenso.
E la pietà.

Fine
JL

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