Five points
1) A volte penso che il Paradiso siano un violino, un
pianoforte e una melodia che si propaga languida e dolce. Altre volte penso che
il paradiso sia una chitarra elettrica che detta la via urlando in faccia a
Dio. Altre volte ho pensato che una donna o un abbraccio sarebbero stati la mia
fine. Sia come sia, sono qua, rimasto qua. Ancora qua. Non so come sia il
paradiso ma credo che ognuno debba percorrere la propria strada per trovarlo,
magari anche qui dove tutti tentano di affossarti per nascondere la loro
solitudine al centro del mondo.
2) La certezza fa paura perchè potrebbe benissimo tagliarci
fuori da una realtà che non esiste più. Non è buona o cattiva, solo attuale. E
spesso, svicola dal nostro controllo rendendoci impossibile qualsivoglia
intervento.
3) Se mi guardo indietro non posso che dire grazie a tutte
le donne che mi hanno amato. Grazie e vaffanculo. Che è un po’lo stesso
sentimento che provo nei miei confronti.
4) In questo Paese si elevano a paladini morali personaggi
come la Gabanelli,
i fratelli Guzzanti, Nanni Moretti, Roberto Saviano, la Camusso, Bertinotti. Si
dedicano aule di palazzi e università a delinquenti come Carlo Giuliani.
Tutta gente che non ha la minima idea di che cazzo
significhi essere PER la gente. Però in compenso lasciamo morire ogni giorno il
ricordo dei veri servitori dello Stato. Non c'è bisogno che vi ricordi i loro
nomi perchè quando leggete "Servitori dello Stato" immancabilmente i
loro nomi affiorano nelle vostre menti. Io sono orgoglioso di essere italiano e
morirei per l'amore che provo nei confronti del mio Paese. Vorrei soltanto che
i miei fratelli e sorelle cullassero la loro memoria storica e sociale non
nella coperta dell'ideologia ma in quella della fierezza e della gratitudine
per avere avuto come esempi persone che hanno detto no e che hanno migliorato
l'Italia. Fate meno politica e traete ispirazione da chi in vita è stato
davvero ispirato a migliorare la vita stessa.
5) "Bisogna investire sulle persone affinché queste
investano su di noi.
Bisogna abbeverarsi e crogiolarsi del sapere che è insito
nel prossimo e permettergli lo stesso atteggiamento col nostro bagaglio umano e
culturale.
E tuttavia non bisogna indugiare neanche un istante nel
tranciare, come un ramo morto, una persona che si ritiene deleteria (o peggio
ininfluente) per la propria crescita.
Consolatevi col fatto che rischiate al 50% la stessa sorte e
probabilmente verrete amputati per uno sciocco discorso di simpatie/antipatie.
In tutto ciò...oltre "al bisogno di"...e "al
dovere di"...credo sia utile ricordarsi che trovare qualcuno con cui
condividere tutto questo sia in ultimo il reale e unico senso del vivere."
Fine
JL
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