Gli uomini e le donne sono uguali
Il problema originale è aspettarsi dal prossimo o dalla
controparte un atteggiamento uguale al nostro. Spesso pensiamo “Ma se io lo
faccio per te, perchè tu non puoi faro per me ?...”
Non si può perchè semplicemente siamo diversi. Tremendamente
diversi. Così totalmente e visceralmente diversi che le nostre diversità alla
fine tendono ci portano ad unirci. Uomini e donne sono due esseri totalmente
agli antipodi eh, ahimè maschietti, ammettiamolo, loro sono migliori di noi. Se
la perfezione è paragonabile all’origine sul piano cartesiano dell’universo la
donna ci si avvicina tremendamente più di noi. Ha una spiccata capacità di
sopravvivenza che noi non abbiamo. E’ più fine nel vivere, soprattutto
mentalmente, e questo si può intuire anche nel modo in cui conduce le proprie
battaglie. Sa, molto meglio e prima di noi, cosa vuole e come ottenerlo. E’
decisamente più pragmatica di noi. E’ tremendamente multifunzionale rispetto a
noi. La natura ha più bisogno della donna che dell’uomo. L’uomo trionfa perchè
la donna ha due paure ma entrambe richiedono la presenza dell’uomo. La
solitudine, la protezione, il rapporto particolare che ogni donna ha con il
padre rendono essenziale per questa creatura il rapporto con la figura
dell’uomo.
La donna è stata nettamente più brava nel perpetrare (proteggere)
e assicurare una qualità di vita migliore alla propria specie e questo anche
per il ruolo che si è ritagliata in una società maschio centrica. Un po’ come i
sindacalisti che si lamentano di una situazione nella quale sguazzano, la donna
si lamenta di una società maschio centrica nella quale tuttavia ha il suo ruolo
di comando ben definito. In fondo a Roma non erano certo gli imperatori a
comandare.
Queste righe comunque non vogliono spiegare qualcosa che,
alla fine della fiera, è magico e sostanzialmente inspiegabile. Vogliono bensì
solo provare a chiarire un semplice concetto: a volte non bisogna capire o
rispondere per forza ma accettare (nel senso di accettare e accogliere una
persona dentro di sé), ascoltare e stare vicino. Gli esseri umani hanno un
disperato bisogno di ordine e lo ricercano in tutti i fattori della loro vita,
anche nei rapporti interpersonali. Inutile dire quanto questo sia poco più di
una chimera data la nostra complessità e diversità. Personalmente ritengo che
la vita sia il filtro che decidiamo di darle. Penso che le cose siano fondamentalmente
essenziali nella loro natura e basterebbe, molte volte, ascoltare il prossimo
con l’autentico intento di capirlo piuttosto che stare in silenzio aspettando
solo il proprio turno di urlare la propria rabbia. Non si parla più. Non si
ascolta più. E se qualcosa si rompe non lo si aggiusta ma lo si cambia.
L’uomo paga il suo eterno confidare nella capacità di
sopportazione della donna. La donna paga il suo pragmatismo estremo e spinto
sino all’inverosimile che cozza con la sostanziale immaturità dell’uomo. Lo
spirito guida dell’uomo è il cane,
quello della donna è il gatto. La donna sopravvive, l’uomo no. E’ tutto qui, è
solo questo.
L’uomo è capace di morire per un ideale, per un qualcosa di
astratto mentre la donna lo fa solo per il concreto. Provate a chiedere una
ulteriore possibilità a una donna che ha deciso di tagliarvi dalla sua vita,
sarà impossibile convincerla. Mentre con l’uomo tutto questo è molto più semplice.
La donna è priva di qualsivoglia senso morale che non riguardi aspetti
sensibili e concreti della sua propria vita ed esistenza. Dal canto suo l’uomo
è assolutamente incapace di ascoltare e avvicinarsi alle richieste della donna,
al suo modo di sentire le cose. Il mio non è un giudizio di sorta sulle parti,
solo una descrizione.
Ad esempio nell’amicizia tra i sessi si denotano benissimo
le diversità tra uomo e donna. La donna ha un insaziabile bisogno di sentirsi
ammirata e apprezzata che l’uomo non ha
ma che sostituisce con la necessità di infilare il proprio pene in
qualsiasi cosa abbia un buco. Il problema è che se l’uomo ci riesce è perchè
c’è sempre un buco a disposizione, e qui sorge l’inghippo.
In sostanza uomo e donna sono due auto che sfrecciano verso
un crepaccio, l’uomo salta giù immediatamente e si mette al riparo; la donna
invece aspetta l’ultimo secondo possibile prima di buttarsi. La donna ha
bisogno dell’istante di rottura, del secondo di San Tommaso che invece l’uomo
scansa a priori (anche perchè l’uomo non crede nell’amicizia tra sessi mentre
la donna sì). Questo secondo me oltre a trovare ragione nel bisogno della donna
di sentirsi apprezzata dal mondo e non solo dal suo uomo, trova ragione anche
nella natura tentatoria della donna e in quella invece più semplice dell’uomo
che, sapendo benissimo di essere più debole della donna in caso di tentazione,
evita alla radice di trovarcisi implicato. L’uomo concepisce l’amicizia con una
donna solo ove non sia sorte un’attrazione sessuale. La donna invece non si
pone il quesito o pensa di poterlo controllare.
Ma queste sono quisquiglie, l’amore è per tutti ma non è da
tutti, non ha una ricetta se non quella di lavorarci giorno dopo giorno per
sempre, mettendosi a disposizione del partner. Uomo e donna sono agli antipodi
ma sostanzialmente non sono così diversi, entrambi gridano al mondo “Ehy, eccomi,
sono qui” in attesa che qualcuno risponda. Non scambiate l’innamoramento con
l’amore. Non scambiate l’attrazione con l’amore. L’amore si vede molto di più
nel dolore e nella solitudine che nelle vittorie e nella bella vita. L’amore è litigare
con la propria donna su di una panchina. E poi quando viene a piovere, anche se
si è incazzati, aprire l’ombrello sulla testa dell’altro.
Ascoltiamoci di più e diamoci un chance.
Fine
JL
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