Bugie di sopravvivenza
Una decina di giorni, non di più
Credo che sia questo il numero di giorni che realmente valga
la pena di vivere nella vita di un uomo.
Il resto sono un simpatico riempitivo. Un manierismo
esasperato, antropomorfo e declinato nella ricerca del piacere o nell'attesa
della fine.
L'inghippo tuttavia, amici miei, è che anche stando stretti
si arriva almeno a 27, 28, 32, 41 giorni ai quali non si riesce a rinunciare.
E quindi, ecco, sì, io credo che la vita sia
fondamentalmente questo: una continua lotta tra l'oggettività che vorremo e la
soggettività che viviamo.
Il rigore cui vorremmo sottoporci e l'umanità che straripa
da noi stessi.
Una serie di condizionali, buoni propositi e valori utopici
falliti allorché pronunciati e una serie di sorrisi, noncuranza e gesti
goliardici a ricordaci che sarebbe forse bellissimo vivere come si dovrebbe ma
è sicuramente provato che viviamo come possiamo.
Magari un tocco di leggerezza in più, ecco, solo questo.
Fine
JL
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