Un troll chiamato desiderio
Presto detto la compagnia era fatta. Di quelli che c’erano
non mancava nessuno.
C’era Lollo, sedato da un cospicuo numero di arancini.
C’era Carola che dall’alto della sua sensuale tuta fine’800
criticava l’ordinarietà del resto della truppa.
C’era Luca che rispondeva come poteva ad aspri attacchi
circa i suoi capelli ribelli.
C’era Daniele in una pausa tra un parto e l’altro di qualche
scrofa (e con scrofa non s’intende qualche donna estroversa ma proprio una
reale e fottutissima scrofa di numerosi chili).
Non mancava ovviamente Micol, guardinga e silenziosa,
intenta a interpretare la situazione.
Lollo era un ingeniere con la passione per la barba, poi un
giorno gli dissero che la barba era “out” e lui mollò capra e cavoli, si rasò
la testa lasciò, la barba libera di crescere e iniziò a produrre anfetamine e
acidi che rivendeva ai bravi e ricchi bambini della città.
Carola era una look-stylist e il suo hobby nella vita era
dire al fidanzato di mettere giù un po’ di trippa. Il suo super potere era
realizzare le situazioni con una fastidiosa mezz’ora di ritardo. Se c’è un
numero da non chiamare durante un’emergenza è il suo.
Dannyboy è un criptico e silenzioso uomo della Bergamo che
conta. Solca la valle Brembana in compagnia dei suoi fidati colleghi
organizzando burle e sequestri. Commercia maiali e ne controlla la nascita e la
morte. Celebre la sua crudeltà verso le suddette bestiole. Le guarda, affila lo
sguardo e poi sussurra: “Ti ricordi quando ti ho detto che ti avrei macellato
per ultimo ? Mentivo…”. Subito dopo il misfatto si gira verso un altro maiale a
caso, solitamente il più silenzioso, ed esclama:”E tu sei il prossimo amico”.
Dannyboy era la nera meretrice della razza suina.
Luca è un ex terzino del Real Madrid. La prima stagione
della sua carriera vinse il Triplete poi compii nove anni e gli presentarono le
gioie nascenti da due cosce che si scostano. Lui scappò in Svizzera e con la
scusa del lavoro aprì un night club.
Micol è la compagna di Lollo e supervisiona la produzione
della “medicina”, ovviamente ha respirato qualche fumo di troppo e ora non si
ricorda più la tabellina del tre e certe volte inizia a parlare in aramaico con
sua madre che la fissa inorgoglita, mentre la poveraccia schiuma sul tappeto,
urlacchiando: “Michi hai ricevuto il dono delle lingue…ancora”.
Quanto a me sono giunto in Italia con una zattera e convinto
che in realtà fosse lo stato dell’Alberta in Canada quando mi dissero che avevo
leggermente sbagliato rotta realizzai che la matematica non sarebbe mai stato
il mio mondo e una parte di me non si riprese mai da quel rifiuto. Ora campavo
scrivendo storie a pagamento e prostituendomi tra le ricche donne di mezza età
di questa città.
La compagnia era unita e solida e dopo cena Lorenzo, che si
era preso un attimo di pausa dalla produzione di droga, propose di guardare un
film. Iniziò un serrato scambio di proposte: “Il Padrino”
“Ma non è serata da Padrino”
“E’ sempre serata da Padrino”
“Ok guardiamo Crazy stupid love”
“Vattene prima che ti picchi fortissimo”
“Guardiamo Fight club, Fuori in sessanta secondi, Il
Maledetto United…..”
“…Una notte da Leoni 2”
Diverse ore dopo, confusi…una risata malvagia e prorompente
di Lollo annunciò quella che si sarebbe palesata come la scelta finale: “Troll
Hunter” il magnetico racconto di un allegro cacciatore di Troll nell’espansiva
Norvegia invernale con un clima mite e temperato (otto milioni di gradi
Fahrenheit sotto zero).
Gente che si fece il segno della croce. Carola che con gli
occhi sbarrati tentava di mettersi in contatto con Vanity Fair per fare la spia
sul fratello.
Dannyboy aveva chiamato in azienda lasciando detto di
avvisare i maiali che il giorno dopo ci sarebbe stato una fottuta ecatombe
dettata dalla frustrazione dovuta dal dover guadare questo spettacolo ignobile.
Luca chiuse il suo night club e telefonò alla madre
promettendole che si sarebbe riscritto all’università e avrebbe smesso di
portarsi a letto le cugine durante le cene di famiglia.
Io, perplesso, mi nascosi in un angolo buio della casa
singhiozzando ma Dexter, il cane di Lollo, svelò troppo presto dove fossi
ubicato.
Il film, di cui Lollo possedeva una prestigiosa copia in blu
ray, era a firma di un semisconosciuto regista della Patagonia morto suicida
giovanissimo. Il film era l’unica traccia del suo passaggio in questa vita e
aveva venduto due copie, la prima al sistema carcerario norvegese (che lo
utilizzava come sistema di tortura) e la seconda a Lollo. Esattamente..neanche
la madre di questo disgraziato ha avuto il coraggio di comprare una copia del
film.
Comunque…mettemmo il film e spegnemmo le luci.
Benvenuti allo show de “Il cacciatore di Troll”
Prima inquadratura e Luca: “Mettiamo Una notte dal leoni 2”
Lollo: “No”.
Seconda inquadratura e Luca: “Lollo che film di merda,
mettiamo Una notte da leoni 2”
Lollo: “parte lento, dagli tempo”
Terza inquadratura (e così tutte le successive fino alla
fine del suddetto film) che scorre placida con Luca che tenta di boicottare il
film senza riuscirvi per via della costanza di Lollo.
Carola e Dannyboy al secondo tre del film stavano già dormendo
da due ore e quelli che noi pensavamo fossero sospiri di paura erano in realtà
sonnolenti sbadigli.
Micol tentava di confondersi con una sedia e io rimanevo
perplesso sulla mia (di sedia) con Lollo che mi richiamava perché avevo
guardato il telefono perdendo l’incredibile sequenza nella quale un reporter
chiede ad Hans se sia effettivamente un cacciatore di troll e questo senza
indugi gli risponde: “Fottetevi da un’altra parte”.
Dannyboy si alzò per un secondo e dopo aver guardato Luca
gli disse: “Hanspetta prima di giudicare il film” dopo di che fece un medio al
mondo e si rimise a dormire. Carola continuava a sgrufolare da tre ore gettando
nello sconforto Dexter che aveva erroneamente inteso quel rumore come il
richiamo per l’accoppiamento.
Passano altri 2 minuti e Luca straziato dice a Lollo: “Cioè
qualcuno si è preso la briga di comprare questo film”. Io, da simpatico burlone
urbano, mi misi prontamente in mezzo dicendo: “No, qualcuno si è preso l’abriga
di comprarlo”. Venni picchiato per questo, anche dagli scoiattoli del parco
poco distante.
Insomma il film è durato un’ora e mezza e ci ha insegnato:
1) Che
in Norvegia se non ti uccide il freddo t’incula comunque un troll
2) Se
sei cristiano sei morto in partenza (i Troll sono tutti talebani)
3) Se
ti chiami Hans e non fai il porno attore sei sicuramente un cacciatore di Troll
4) I
Troll scoreggiano in maniera fantascientifica
5) Esistono
numerose specie di Troll (anche una col pisello al posto del naso)
6) Per
cacciare i troll ti devi cospargere di fetore di Troll (voltastomaco facile)
7) I
troll sono delle creature terribilmente bellicose
8) Mai
andare in una caverna di Troll. Mai !!!
9) I
Troll attaccano la rabbia, quindi se non muori per freddo o Troll muori per la
rabbia di Troll
10) Il governo
norvegese è più losco di quello americano. Se parli di Troll scompari nel
nulla. Se filmi i troll scompari nel nulla. Se trolli un troll (o il governo)
scompari in un troll che viene fatto scomparire nel nulla.
11) I troll si
portano dietro un tasso di criminalità che nemmeno a Caracas durante il
carnevale
12) …E, Carola
sostiene, i Troll sono out perché si agghindano come neanche nei peggiori anni
settanta.
Un’ora e mezza dopo il film era finito. Lollo rideva
compiaciuto con se stesso, complimentandosi allo specchio e stringendosi la
mano.
Luca era diventato un Troll ed era andato alla ricerca del
suo Hans
Dannyboy aveva ammazzato talmente tanti maiali che adesso
sulla sua testa pendeva una taglia.
Carola aveva chiamato in Vaticano per dare consigli di look
al Papa.
Io ero tornato nel mio angolo buio con la testa tra le
gambe.
Da quel giorno, quella notte, le cose non furono più le
stesse. Ora:
Lorenzo si è fatto crescere la barba e si è rasato i
capelli, attualmente sbarca il lunario facendo il sosia di Alan di “Una notte
da leoni” a feste e matrimoni.
Luca ha aperto un negozio di parrucchieri.
Carola è stata esiliata a San Marino dopo essere riuscita a
far bestemmiare Papa Francesco.
DannyBoy è in fuga da una task force di maiali che gli danno
la caccia.
Io sono finito in un istituto psichiatrico per aver
sviluppato una fottuta fobia dei troll.
La morale di questa storia: Se non siete un Troll siete un suo
possibile cacciatore e questo apre una sfida. Non guardate un film sui Troll e
non guardate mai un Troll direttamente negli occhi.
Hanspettate, hanspettate e sperate.
Fine
JL
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