Paura
Credo di aver colto un ulteriore passaggio. Non mi sposto di
tanto, tuttavia...
La mafia è un governo ombra. L'ombra è una situazione di
opaca oscurità. L'ombra parla della paura, così come, la mafia proviene (ed
utilizza) la paura per alimentarsi.
Non bisogna, tuttavia, aver paura di avere paura.
La paura, ove dosata e vissuta nelle sue sfaccettature più
vere, ci umanizza. Sensibilizza.
Ci appronta ad avere un rapporto più reale ed intenso (in
qualche modo spirituale) con il mondo che viviamo. Con la porzione di esso (e
quindi con tutto ciò che essa comporta) con cui ci rapportiamo quotidianamente.
Così la morte ci dona la coscienza e la valorizzazione
dell'istante.
L'odio ci insegna a soppesare l'amore.
L'arido corre in cerca del florido.
La solitudine mostra l'unione e con essa il perpetrarsi,
attraverso i secoli, della nostra specie.
E così via...
Eppure, allo stesso tempo, la paura è il peggior veleno cui
l'uomo è assoggettabile.
Mascherata di perbenismo e menefreghismo, s'insinua dapprima
nello spirito e poi nelle menti degli uomini.
Un uomo può non avere una gran mente ma laddove sia in
possesso di un grande spirito saprà trovare la propria strada. L'uomo con mente
eccelsa e poco spirito finirà per commettere cose terribili. Enormi, tuttavia
terribili.
E allora riflettendo, stavo considerando che la prima paura
che coglie l'uomo è quella di mettersi alla prova. La paura di esaminare sé
stessi ed il proprio modo di osservare la realtà in confronto con la visione
altrui.
Più di tutto, ciò nonostante, è mia personale opinione che
la massima paura vagante tra l'umanità sia ancora quella di non sapersi scusare
e di non saper manifestare i propri sentimenti.
-Si badi bene, che chi scrive è un classico esempio di
quanto appena annunciato.-
Sarà probabilmente una visione utopistica, tuttavia ritengo
in conclusione, che l'equilibrio che governa sovrano l'umanità (e con esso il
senso ed il bisogno di giustizia) sarebbe stato intaccato notevolmente in
maniera inferiore, nel corso della storia, se agli uomini fosse difettato
proporzionalmente meno la capacità di sapersi scusare e di saper professare le
proprie emozioni, frustrazioni. In una parola: bisogni.
In sostanza noi somministriamo: angherie, sofferenze e morte
per rispondere all'insopportabile dolore provocato dalla mancanza di verità a
livello spirituale e sentimentale. Un uomo in pace comporta un'umanità in pace.
Un uomo capace di scusarsi comporta un'umanità capace di scusarsi e di mostrare
a sè stessa e alle generazioni che si susseguono la via per mantenere lo status
quo.
In sostanza: un uomo che affronta la paura con spirito
libero, dialogo e capacità d'affrontare le proprie emozioni (e di saper
cogliere le altrui emozioni), è un uomo che potrà sempre sconfiggere la paura,
apprendendone appieno la lezione intrinseca e riusando, a sua volta, a trarne
dei vantaggi.
Fine
JL
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