Gli equilibristi
Le antenne bruciate.
La mancanza di un campo lungo. Una visione sapiente.
Una linea. Il nulla. Un uomo. Una donna. Te stesso.
L’equilibrio.
Una situazione.
Il soppesare.
Dire. Fare. Omettere.
L’Alba ed il tramonto.
Il giorno e la notte.
Le maree.
I diversi modi con cui l’aria ed il vento scombinano chiome
e tutto quanto il resto.
Il modo di toccare. Parlare. Restare impressi.
Felicità e disperazione.
Le sfaccettature tra bianco e nero e ciò che resta di un
grigio.
Uomo e donna.
Amore e odio.
Le lacrime tra dolce e salato.
I sorrisi e gli abbracci tra occhi chiusi e fiori in ricordo.
Tutto passa. Tutto finisce. Tutto si rimpiazza.
Vaghiamo, formichine operose, alla ricerca di equilibri
instabili. Pazzi e sadici furiosi. Psicopatici d’amore.
Umani equilibristi
destinati a cadere da quel filo sospeso nella mancanza di un nulla
soddisfacente.
Resta la percezione. La perdizione. L’oblio delle allodole.
Fine
JL
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