Pensavo fosse un'erezione
Dopo 26 anni di vita ho
capito solo questa mattina, scrivendone questa notte, che solo col passato è
possibile fare pace, perchè lo hai archiviato, per questo ne piangi o ne ridi.
Il resto è troppo vicino, ci sei troppo dentro...lo costruisci subendolo, anche
se pensi e agisci per il contrario.
E’ una vita in continua crisi
d’astinenza.
Tutti spaventati dalle solite
quattro cose. La prima è la paura stessa.
L’amore non paga più. Non si
vive più, si muore imperturbati, immobili. Un “se” e due “ma” sparati in faccia
mentre una vita scompare, trascinata a fondo da quei rimpianti e rimorsi che
giuravi di non avere.
La vita contro le droghe è
particolare, è la vita di uno studioso e vola via in una striscia di passione.
Le persone che feriamo sono
le stesse dei giuramenti più nobili mentre si fotte in bagno urlando all’amore.
Mentre si prega nella bocca di una madonna per caso.
Il nostro assassino è sempre
colui il quale ci scivola alle spalle nella Kansas city di un “ti amo”, ma qui
la questione è più onesta, la cosa è spesso vicendevole. Società di assassini
vicendevoli. Senza scrupoli.
La nostra filosofia è
sintetizzata nel fatto che se un tizio salta giù dalla finestra lo dobbiamo
seguire immediatamente. Follia e classe girano a braccetto ma non ne conosciamo
i volti, noi subiamo.
Le speranze, i condizionali.
Fa tutto parte della stessa filosofia, una saggia filosofia e come tutto ciò
che è saggio va a farsi fottere. E fa male...anche se in maniera saggia.
Per la dignità non c’è conto
in banca..
Chi lo avrebbe mai detto che
qui, nella città degli angeli, la felicità ci fosse accanto mentre la
scacciavamo dalle nostre menti zittendo il cuore. Quando ora ci sentiamo soli
mentre zittiamo il cuore per ascoltare una ragione che non ha più niente da
aggiungere.
Niente neve, epifanie. Dolce
e amaro.
E se Dio fosse figlio della
sola disperazione. Sarebbe nobile allora ?
Proviamo a curare delle
piaghe che forse neanche esistono: sesso, alcol, droga., musica alle quattro di
mattina. Stelle filanti di adulti ancora vivi, che se ci preoccupassimo di meno
forse i brunch sarebbero più in voga.
Meno lacrime anche sotto la
pioggia. Meno silenzi anche nei finali.
Le notti che svaniscono.
JL
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