Quella donna lì
La verità è che lei mi piace.
Lei mi piace come dovrebbe piacere il piacere: tanto, da
star male, da morire.
Se una cosa non piace tanto da morire, semplicemente non è
cosa.
Se una persona non piace tanto da morire, semplicemente è una
cosa.
Il piacere è anche assenza o attesa dello stesso.
Una sbronza che non scende mai.
Una goccia di rugiada che filtri un’alba d’estate.
Mi piace la sua leggerezza sulle cose. Quel suo viso.
Mi piace quel suo istinto felino e quel fare pudico nel farsi
cercare.
Mi piace il pericolo che emana, che io avverto, e che porta
i miei sensi a vibrare impazziti.
Mi piace che lei potrebbe costarmi tutto e tutto quello che
possiedo è la mia vita.
Mi piace che lei mi liberi dai pensieri lasciando due
corpi e un istante.
Mi piacciono le situazioni estreme, quelle che pugnalano vie
di mezzo e ipocriti buonismi.
Mi piace il suo senso dell’amore e della paura.
Quella sua anima un po’ romantica, un po’ fuori posto,
sospesa sul nastro del tempo.
Mi piace, drogato tossico, mi piace quella donna lì.
Fine
JL
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