Il listino prezzi della bottega degli orrori giù a Baker Street
Ci sono i bianchi che scimmiottano i neri che scimmiottano i
bianchi.
Ci sono i neri che scimmiottano il peggio dei bianchi e
degli ebrei e di chiunque a loro dire ce l’abbia con loro.
Ci sono i cattolici che si fanno il segno della croce mentre
dimenticano e spergiurano il tuo nome, voltando la testa dall’altra parte.
Ci sono gli islamici che sono gli unici a non capire che se
una religione professa l’uso della violenza non è la religione a essere
sbagliata ma chi la interpreta a suo comodo.
Ci sono gli atei che bestemmiano qualcosa in cui non
credono.
Ci sono i gay che sono i primi a discriminare e ad accusare
di razzismo chiunque non la pensi, in toto, come loro.
Ci sono gli etero che quando la smettono di infilare il proprio
pene in un buco nel muro o di essere quel buco del muro…beh pensano a quando
torneranno a infilarlo in quel buco nel muro.
Ci sono quelli che pensano solo a diventare i più ricchi nel
cimitero.
Ci sono quelli che fanno gli “impiegatucci” semplicemente
perché sono degli impiegatucci.
Ci sono i perbenisti che annacquano il bene comune con la
mediocrità bigotta insita nell’omicidio della meritocrazia.
Ci sono quelli che ti dicono di ascoltare col cuore e poi
aprono le gambe a caso e tu, stupito, resti a chiederti dove sia ubicato il
loro cuore.
Ci sono quelli che parlano, promettono e dipingono. Poi il
primo sole buca la neve e l’eco dura sempre troppo poco per riuscire ad
ascoltare l’ultima scusa.
Ci sono gli uomini che pensano col cazzo anche se poi
muoiono per tutti gli altri e t’insegnano dell’onore e del rispetto.
Ci sono le donne che sono creature scioglievoli ed
eccezionali ma onore, rispetto e sacrificio non sapranno mai dove stanno di
casa.
Ci sono quelli di sinistra che amano perdere e crogiolarsi
nella convinzione di essere guardiani del sapere.
Ci sono quelli di destra che non sanno proprio un cazzo e si
arricchiscono e ciucciano senza ritegno ma passano per vincenti.
Ci sono quelli che parlano del male col culo appoggiato a
una seggiola e si ritengono della stessa famiglia di quelli che il male lo
hanno affrontato sul serio e se ne sono andati perché sotto la seggiola gli
hanno piazzato del tritolo.
C’è chi parla di amore essendo arido come un deserto
spaccato. Sono quelli che professano una sola campana, capaci di ascoltare solo
i propri bisogni e di cambiare lido abbastanza spesso, o almeno, appena chi
hanno di fronte capisce che sono solo un pungo d’aria.
C’è chi ti pugnala dichiarandolo in buca d’angolo e chi starnazza che quello prima è inciampato spingendoli e loro non potevano fare altro.
Ci sono quelli che ti chiedono di provare a metterti nei
loro panni, di capire che per loro non è stato facile perché comunque la vita
non lo è mai.
Ci sono quelli a cui non piacciono proprio gli ospedali
mentre le altre persone fanno a gara per poterne visitare uno diverso ogni
giorno.
Ci sono le persone imperfette, incomplete e in cammino che
per inciso sono le uniche persone che abbiano qualcosa da dire e che valga la
pena di tenersi strette.
Ci sono le persone che belano come le pecore e pensano che
questo sia rispettare la legge.
Ci sono i fuori legge che sono solo persone senza equilibrio
e con molta più umanità di quanta il mondo gliene riconosca.
Ci sono anche i delinquenti e quelli appartengono a troppe
categorie per menzionarle tutte.
Ci sono gli amici, che si ritenevano amici tuoi, che ti
passano di fianco come se fossi un fantasma senza nome. Semplicemente non ti
vedono più.
Ci sono quelli della corruzione e non parlano tutti la
lingua delle mazzette, molti parlano la lingua della dimenticanza, della
comodità, della vendetta, dell’insicurezza o del vuoto pneumatico.
Ci sono quelli che cambiano col cambiare del vento e sono la
maggior parte.
Ci sono quelli, tutti, che vogliono, presto o tardi, per
poco o molto tempo, qualcosa da te.
Ci sono quelli che sono veri come le banconote da tre euro e
quasi sempre sono gli stessi poveracci che prendono le distanze da te o ti
guardano dall’alto in basso. Tu puoi anticiparli, allontanandoli e loro si
chiederanno sempre, nel buio di una stanza, “Ma perché ?”. La risposta è nella lingua dei because e loro
sono muti analfabeti.
Poi ci sono quelli che la vita è un costo. La vita è arte.
Sentimenti. Sesso. Musica. Vento tra i capelli. Piccole cose. Grandi dolori e gioie
brevi che spezzano il cuore. Quelli che quando se ne vanno lasciano la mancia.
Quelli che la vita è in usufrutto ma non di proprietà. Quelli che tentano e
sorridono e se ne vanno in una sonora risata indimenticabile. Quelli che
scacciate, rimpiangerete sempre e mai capirete.
E poi ci sono io che sono più stronzo di tutti voi messi
assieme però ho una faccia e una parola. Quanti di voi possono dire lo stesso.
Fine
JL
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