Ciò che conta
Si viene al mondo. Questo è quanto.
Scarno riassunto di tutto un mondo.
E per l’appunto: si viene al mondo.
Contesa chiusa.
“Sì, vabbè, però…”. Dice il troglo' alla sbarra. Urla, in
faccia, al giudice sentenzioso.
“Si vabbè, però, il resto conta”.
“Conta. Conta ? Che cosa conta ?” Chiede l’adirato giudice.
“Ma come che cosa conta, Vo' Signoria ? Conta tutto.”
“Tutto e niente”. Risponde l’arrogante toga.
E il trogolo, in una lacrima, si lascia andare:”
Contano le antenne bruciate.
Conta la brama nell’amare.
Nel fotografare centimetri di pelle. O sguardi. Movimenti.
Conta il diventare anime parallele.
Conta la fame. La tensione. Il mendicare. Lo strappare con
le unghie e con i denti.
Contano gli atomi. Gli attimi. Il calore. Il colore. L’odore.
Conta il naso che si strofina, morbido, sulla guancia
accogliente.
Contano gli abbracci, la mattina.
Contano quelli dati in tenera età ai genitori.
Quelli dati alle donne. Pure a quelle per una sera sola,
quando fuori piove.
Conta il whisky o chi per lui.
Conta il bar, la barista e, per Dio, la cameriera.
Conta la penna. Il foglio.
Conta la sera quando il fumo s’addensa nella stanza. La lampadina
scricchiola ed il fiume di parole che esce è solo l’inizio.
Conta la mortalità.
Conta il cuore.
Conta il buttare via. Lo scialacquare. Il perdersi. Il
perdere. Il perdente.
Conta che si crede in tutto a parole e si vive a cazzo in
opere e omissioni.
Conta che nessuno capisca mai quale cazzo sia la propria, di
missione.
Conta il fatto che siamo peregrini del momento. Missionari d’un
fato che scegliamo strada facendo.
Conta questo. E conta tutto il resto.”
“Ma che gli e lo dico a fare Signò.”
“Il tempo stringe.”
“La sua spada pende già, sanguinante, sul mio capo.”
“Di sicuro lei non capirà.”
“Che cosa ?”
“Che si viene al mondo. Questo è quanto”
Fine
JL
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