Il mercato
Il mercato.
Galleria di sordidi, rispettabili, bancarellai.
Giocolieri e indovini. Prestigiatori e pataccari.
Mercanti che mercificano il mercato stesso.
La consistenza dell’impalpabile e la garanzia
dell’opportunismo.
Il mercato.
Tutti specialisti nell’arte dell’arrabattarsi.
Allattati dal nulla. Ingozzati dal niente. Promessi sposi del vuoto.
Declinati al bene, nel verbo. Stacanovisti dell'opportunismo, nel
concreto.
Siamo il triste finale di un'operetta orfana di conclusione.
Questo è un mercato e, che il sole sorga o meno, noi si va
in scena.
Resta la confezione, alle volte, ma non sempre. L'essenza è discorso che non compete a codesta sede.
Resta la confezione, alle volte, ma non sempre. L'essenza è discorso che non compete a codesta sede.
Aspettiamo fiduciosi una retata. L’ennesima.
Pagine. Inchiostro. Parole. Poi il silenzio.
Ma questo è un mercato e, che il sole sorga o meno, noi si
va in scena.
Fine
JL
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